Serie A

Rovigo Orange, Marta Lorrai si veste d’Azzurro: “Momento indescrivibile”

Lorrai

Ce l’ha fatta di nuovo Marta Lorrai. Due anni fa furono gli strascichi della pandemia a negarla la possibilità di vestire la maglia azzurra, quelle delle grandi, dopo aver già fatto parte dell’Under 17 e dell’Under 19. Ma questa volta è tutto vero. Il suo nome è di nuovo tra quelli scelti dal CT Salvatore per lo stage di Novarello dal 6 al 9 febbraio, per la gioia della calcettista e di tutto il Rovigo Orange, per la prima volta in assoluto nella lista azzurra con una propria tesserata (fatta naturalmente eccezione per la chiamata di Troiano, quando il club si chiamava ancora Granzette).

“Per me è difficile trovare le parole giuste per descrivere questo momento. Ogni volta dai tutta te stessa perché hai paura che sia l’ultima possibilità per dimostrare qualcosa e poi arriva una convocazione che sembra un sogno, un’utopia. Quest’anno è stato in crescendo per me: sono partita da zero minuti in diverse partite, ma – per carattere – questo mi ha spinta a dare ancora di più. Quando gli altri sembrano non credere in me, è proprio lì che abbasso la testa, mi metto a lavorare e sgomito più che posso”.

Un insegnamento che le viene da Maira De Flumeri, sua compagna di squadra alla Jasna.
“Quando ho iniziato ad allenarmi con lei, non avevo ancora l’età minima per poter giocare, ma mi ha sempre spronata ad andare prima al campo per cercare di curare insieme quelli aspetti nei quali ero più indietro. E tutto questo perché voleva che arrivassi pronta, quando sarebbe stato il mio momento. È stata una scuola di vita importante perché ho imparato a non aspettarmi nulla nel breve periodo e a costruire con calma il mio futuro”.

Le cose accadono quando devono accadere, è stato così anche con la Nazionale.
“Confesso che nel 2021 non mi sentivo totalmente pronta: venivo dall’infortunio al crociato, avevo giocato solo in Serie A2. Sarebbe stato tutto molto più difficile perché ero quasi terrorizzata. Adesso, invece, l’ho meritato sul campo e ho quel pizzico di esperienza in più: ad esempio, ho già giocato contro Renatinha e so che quando l’incontro l’importante è non mettere il piede, in senso fisico e metaforico”, sorride.

Non fa altro da ieri e pazienza se all’esame del 16 febbraio non arriverà con una preparazione perfetta.
“Mio padre me lo ha fatto subito presente, ma in realtà è felicissimo per me. Ogni domenica mi riempie la bacheca di sticker, il suo modo per dirmi che mi è vicino e fa il tifo per me. Lui scende in campo il sabato e abbiamo una sfida interna legata al numero di gol: l’anno scorso ho vinto 9-4 e mi sono scelta un bel ristorante di pesce, quest’anno siamo 2-1 a per lui ma conto di poter recuperare”.
Intanto una cena l’ha già guadagnata.
“Pizza e tortino al cioccolato, inviati tramite Glovo da Saraniti. Era felicissima per me”.

Un bel momento sportivo, sottolineato anche dal poker con clean sheet imposto all’Italcave Real Statte che lancia il Rovigo Orange a quota 17, l’esatta via di mezzo tra i playoff e i playout.
“In pratica siamo in Purgatorio – ride – e per andare in Paradiso si passa dal Molfetta. Sinceramente non vedo l’ora di giocare perché quella partita ci dirà tanto di quello che sarà della nostra stagione. Il mio pensiero? Siamo assolutamente da playoff. Abbiamo ragazze che ci credono e meritano di arrivare in cima, anche se per farlo si cammina sull’orlo di un burrone”.

A Statte la gestione di questo tipo di emozione è stata fondamentale.
“Anche se il risultato si è sbloccato tardi, non ho avuto mai l’impressione che potessimo perderla. Siamo entrate bene sia a livello mentale che fisico e poi – aggiunge con un sorriso – abbiamo Lisi (Buzignani, n.d.c.) che fa il fenomeno e allora tutto diventa possibile”.
Ma adesso c’è anche Lorrai, la classe 2001 che sta sbocciando in Serie A e che avrà l’onore di far parte del primo raduno del 2023 della Nazionale italiana.
“Sento la fiducia del mister, sono nel quintetto quasi tutte le domeniche e questo significa che vede qualcosa in me. Anche per questo sto riuscendo a rendere in modo più continuativo: se in A2 ho sempre avuto grossi picchi accompagnati a preceduti da crolli, ora mi sento molto più matura. Ho lasciato da parte quelle brutte altalene e voglio crescere sempre di più per cercare di ritagliarmi un posticino anche in azzurro”.

Alessio Monaco Photography

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