“Se me l’avessero detto l’anno scorso, avrei riso in faccia a chiunque”. Parla così, capitan Ilaria Andreasi, riferendosi alla trasferta che attende il Granzette verso la Final Eight 2022. Ed in effetti, fino a qualche mese fa, sarebbe sembrato davvero assurdo. Ma non ora, non dopo un girone di andata splendido e tanta legna messa in cascina.
“Se possiamo essere un esempio? Probabilmente sì. Crediamo tantissimo nel lavoro, chi non è nato fenomeno ha puntato sul sacrificio quotidiano, ma vantiamo anche giocatrici di livello con mentalità operaia. Dopo le fatiche dell’anno scorso, aver chiuso con il quarto posto al giro di boa è stato strepitoso. Poi, sì, c’è stata un calo, ma abbiamo dimostrato a tutti che Granzette è una realtà solida e che col sacrificio si possono raggiungere risultati impensabili”.
Non preoccupa affatto il ko pre-Bisceglie: una gara sotto mentite spoglie, da entrambe le parti a dire la verità, contro la squadra che le neroarancio incontreranno subito ai quarti, la Lazio tre volte finalista nella competizione.
“A mio avviso un risultato bugiardo, non tanto nel primo tempo in cui di fatto non c’è stato nulla, ma nella ripresa non meritavamo la sconfitta. Il giorno dopo avevamo già ripreso a lavorare con Marzuoli: conoscendo il mio mister, sarà tutt’altro tipo di partita – sorride. – Ci aspettiamo tantissima fisicità e agonismo: sappiamo che le biancocelesti hanno una tradizione importante in Coppa, ma cercheremo di interromperla”.
C’è un rapporto di contrasti col PalaDolmen: è stata la cornice della condanna ai playout, ma adesso sarà luogo della consacrazione nel gotha del futsal sotto la guida del talismano Marzuoli. Per lui una partecipazione ed un trionfo.
“Il primo pensiero di Bisceglie non mi dà effettivamente ricordi positivi, ma voglio pensare ad altro. Chissà che la presenza del mister non porti qualcosa di buono anche a noi. Essere lì sarà una grande responsabilità, avremo un po’ gli occhi puntati addosso da parte di una città che ha conosciuto il calcio a 5 attraverso questa squadra e non ci ha fatto mai mancare la propria presenza. Far bene sarebbe bello, soprattutto per i nostri tifosi”.
Ultime ore di ufficio e poi la partenza.
“Non vedo l’ora di poter pensare solo a giocare – ride il capitano – ma manca davvero poco. Ogni volta, prima di entrare in campo, guardo le mie compagne una per una e penso che sono fiera di loro. Mi succede tutte le domeniche, ma giovedì sarà ancora più speciale, perché quello sguardo me lo godrò in un contesto meraviglioso. Come al solito dirò “dai raga, andiamo” e loro saranno al mio fianco. Non potrei essere più orgogliosa di così”.