Generazione di Talenti

Incontro con Matteo Monteverdi, vice campione d’Italia con il Falconara.

Questa settimana andiamo ad analizzare la situazione di una regione che nelle ultime stagioni ha puntato molto sui settori giovanili femminili, con risultati eccellenti. A farci da guida sarà Matteo Monteverdi, che nella scorsa stagione ha guidato il Falconara juniores con la quale ha raggiunto la finale scudetto, persa poi contro la Lazio. Oltre a un risultato importante, sicuro per Matteo ci sarà la soddisfazione di vedere diverse sue atlete approdate in prima squadra e in nazionale under 17. Andiamo a conoscerlo.

Come ti sei avvicinato al futsal e soprattutto come mai hai scelto di dedicarti con grande passione ai settori giovanili?

 Sono cresciuto in una famiglia molto sportiva, sia mio padre che mio zio sono allenatori di calcio a 11 ed entrambi hanno sempre allenato solamente squadre giovanili. Quando, nel lontano 2009, un mio amico ed ex compagno di squadra, Nicolò Molinelli, mi propose di avviare una squadra giovanile femminile a Chiaravalle (Atletico Chiaravalle, al momento in testa alla Serie C marchigiana), accettai subito con entusiasmo.
Siamo riusciti ad avvicinare molte ragazze a questo sport, arrivando a creare un gruppo di oltre venti elementi, nonostante Chiaravalle fosse una cittadina certamente meno popolosa rispetto a realtà come Ancona, Jesi o Fano. In cinque anni abbiamo fornito diversi elementi alla prima squadra, riuscendo a toglierci diverse soddisfazioni a livello giovanile. 

Descrivici la stagione scorsa: inizialmente sembrava che la tua regione puntasse solo su un campionato ibrido, chiamato piccole stelle, poi grazie al lavoro tuo e di altri siete riusciti a far partire la juniores. A parte il titolo di vice campione d’Italia credo avrai avuto forti emozioni, descrivicele.

L’anno passato è arrivata la chiamata del Città Di Falconara ed ho accettato con entusiasmo. Doveva essere un progetto a medio termine, aperto a ragazze di tutte le età, ma l’approdo in rosa di diversi elementi ex Chiaravalle e la collaborazione con mister Serena Lorenzetti, ci ha permesso di bruciare le tappe. Le ragazze hanno fatto progressi straordinari sia per quanto riguarda i risultati, sia per quanto concerne i miglioramenti individuali e collettivi, cosa che a noi mister sta ancor più a cuore.
Per fortuna, grazie anche all’insistenza nostra come società e mia personale, il Comitato Regionale Marche è riuscito ad organizzare un campionato juniores (oltre al campionato piccole stelle come hai correttamente ricordato, ovvero categoria allieve più due fuoriquota). Vincendolo, abbiamo conquistato anche la fase nazionale di Montecatini che personalmente è stata l’apice della mia breve carriera da  mister. La sconfitta in finale contro la tua Lazio era probabilmente inevitabile, ma per quanto mi riguarda, arrivare a giocarsi un titolo così ambito contro una squadra così forte, allenata da uno staff così competente, è stata una gran bella esperienza. Credo che ogni ragazza dovrebbe allenarsi e migliorare ambendo a raggiungere tali palcoscenici, con obiettivi importanti e mai banali.

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 Che soddisfazione provi quando vedi in campo ragazze cresciute da te come Fakaros, Brutti, Centola ecc.?

Una soddisfazione enorme. Il Città Di Falconara è una bella realtà, va in campo con ragazze quasi esclusivamente italiane, molte delle quali addirittura marchigiane, quindi la promozione nella rosa dell’Élite degli elementi più valorosi della squadra juniores è un meccanismo naturale cui dovrebbero ambire tutte le maggiori società italiane. Alcune di queste ragazze le ho allenate per cinque-sei anni quindi seguo i loro miglioramenti con passione: Chiara Brutti ha giocato il torneo in Portogallo ed ha un talento ed una passione enormi. Diana Fakaros nonostante la giovane età, potrebbe giocare titolare, magari non in Élite, ma nella maggior parte delle squadre partecipanti alla Serie A. E lo dico con convinzione. Martina Centola, Arianna Costantini, Marta Severini e diverse altre anch’esse se continueranno ad allenarsi seriamente e con costanza potranno raggiungere traguardi importanti. Insomma, credo e spero che si sentirà parlare di loro in futuro.

Passiamo al presente. Quest’anno al momento ti occupi del giovanile dall’esterno, un po’ come me. Che progetti ci sono in partenza nelle Marche?

Esattamente. Dopo sette anni ininterrotti in cui ho curato la crescita di questo gruppo, è subentrata Giulia Domenichetti, già bandiera della società e della nazionale, e mia compagna al corso allenatori nell’inverno scorso. Con lei e con Serena Lorenzetti, il progetto a Falconara va avanti, mentre altre realtà zoppicano. Personalmente mi occupo di raccontare l’andamento delle quattro società marchigiane che partecipano ai campionati nazionali (Falconara, Flaminia Fano, Maracanà Dream Futsal & Real Lions Ancona) sul portale Futsalmarche, ma non perdo di vista il  movimento giovanile. Come tradizione nelle Marche, la coppa parte prima del campionato, e vede già in campo le, poche a dir la verità, società che dispongono di una squadra giovanile. La novità più importante rispetto alle passate stagioni è stata l’abolizione dell’ibrido delle piccole stelle, facendo spazio come giusto che fosse alla categoria juniores pura. Va detto che il recente sisma ha imposto il rinvio di diverse gare, ma noi marchigiani siamo gente tosta e presto si tornerà in campo: la Coppa Marche si concluderà con la finalissima del 4 Gennaio, poi partirà il campionato vero e proprio.

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 Alla luce di queste ultime novità come vedi il futuro del futsal rosa giovanile e no? 

Credo che il futsal abbia bisogno di una svolta, sia a livello nazionale che a livello regionale, per quanto riguarda le Marche. Se tra il 2009 ed il 2012 le società partecipanti a livello giovanile erano cresciute progressivamente, negli ultimi anni siamo testimoni di uno stallo, se non addirittura di un calo. Le cause secondo me sono molteplici: il bacino di potenziali giocatrici è ampio, ma le società devono capire ed imparare che per una ragazza iscriversi ad una scuola futsal è molto più complicato che a pallavolo o ginnastica artistica. Le ragazze vanno cercate già a scuola, con progetti mirati, vanno fatte provare e divertire. Inoltre molte società, a tutti i livelli, hanno il vizio tipico del calcio maschile: la ricerca estenuante e il massiccio investimento sulle prime squadre e sui rispettivi obiettivi, a discapito delle formazioni giovanili. Da ultimo, ma non per minore importanza, anche a livello federale si può fare molto di più! Nelle Marche è stata abolita la Serie D, con la conseguente fioritura di campionati Uisp e Csi. Inoltre il livello della Serie C è via via scaduto, e secondo me contribuisce a questo fatto l’assenza di un obbligo, a livello di regolamentazione, per le società di tesserare un allenatore qualificato. Le ragazze ci sono, ma devono essere allenate dalle persone giuste e devono avere campionati adeguati, altrimenti i miglioramenti diventano sempre più rari e il futuro del futsal si ingrigisce.

 Chiudiamo cercando di conoscere i tuoi personali progetti sportivi. Cosa troviamo nel tuo cassetto? 

Come detto in precedenza, dopo sette anni tra i campi, quest’anno ho accettato con piacere ed entusiasmo un incarico diverso, ma sempre inerente al futsal rosa. Seguire l’andamento delle squadre marchigiane mi piace, ma non nego che ho un occhio di riguardo sempre sulle potenzialità delle più giovani. Lo sviluppo di questo sport mi sta a cuore, non so per quanto riuscirò a stare lontano da una panchina. E’ stato un piacere Giorgio, e spero di tornare presto a sfidarti, come quel giorno, nemmeno tanto lontano, a Montecatini.
Un piacer reciproco allora. Te lo auguro di cuore e in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti!

Giorgio Regni

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