Serie A

Erika Ferrara, parola di capitano: “Riabbracciare la gente del PalaBadiali è stato bellissimo”

In affanno, in ritardo, in difficoltà. Praticamente con Saturno contro, per dirla alla Paolo Fox. Eppure, il Città di Falconara ha già dato due prove di grande maturità: il tris a Verona e il pari ottenuto in rimonta contro il TikiTaka con l’aiuto del sesto uomo in campo, il pubblico del PalaBadiali.
“Rivederlo è stato bellissimo – racconta emozionata capitan Erika Ferrara – soprattutto perché entrambi sapevamo che c’era stato il forte rischio di non riabbracciarsi più. Le preoccupazioni iniziali sono state tante: negli anni sono stati fatti tanti sforzi a livello societario e c’è stato un momento in cui abbiamo seriamente vacillato. Poi, però, siamo riuscite a partire. Non si è mai parlato di noi come una squadra di prima fascia, ma a mio avviso abbiamo anche fatto un bellissimo mercato: in tutto ci sono 4 Nazionali italiane, una Nazionale polacca che potrà dire la sua e giocatrici che hanno giocato finali scudetto e partite internazionali”.

E poi c’è Ana Sestari, che merita un capitolo a parte dopo la strepitosa prestazione della seconda giornata.
“Alla fine si è segnata da sola – ride – perché gli altri non ci sarebbero mai riusciti. Scherzi a parte, per me è il portiere più forte al mondo e dà una sicurezza totale. Domenica, se capitava che qualche avversaria ci scappasse, pensavamo: “Tanto c’è lei””. La nostra gente che l’ha applaudita dopo l’errore? L’amavano da avversaria, immagina ora che difende la nostra porta. Per me è stato scontato. Falconara è così. Se non vivi questo ambiente, non puoi capire, ma poi ti bastano poche ore per capire che cuore enorme ha la nostra gente”.

Un Falconara quindi diverso, non ridimensionato.
“Assolutamente. Punteremo ad un altro tipo di gioco, ma con l’atteggiamento di sempre che è quello di andare a lottare contro chiunque. Soprattutto in Coppa Italia, in cui ci saranno gare secche. E perché no nei playoff, dove l’emozione ha un ruolo più importante delle statistiche. Non credo che saremo una semplice squadra di “sopravvivenza”: strappare un punto e rischiare di vincere contro un TikiTaka che gioca insieme da tre anni non è cosa da poco. Dopo il gol incassato non abbiamo pensato a nulla, se non ad andare subito a restituirglielo. E così è stato. Sarà che chi viene qui diventa “rosicone”, ma di perdere proprio non ci andava”.

Dalle finaliste dello scudetto del TikiTaka alle finaliste di Coppa Italia e Supercoppa della Kick Off, di nuovo tra le mura amiche.
“Già la settimana scorsa ci siamo preparate sul 4-0, tanti aspetti andranno solo riguardati considerando le particolarità delle lombarde. Come abbiamo fatto finora, vogliamo continuare a dimostrare che siamo in ballo e che balleremo con tutte le forze possibili”.

 

To Top