Serie A

Susy Nicoletti: “Contenta di rivivere partite ad alta tensione. Lù? Esempio di umiltà”

Susy

Prima il confronto fuori casa con le campionesse d’Europa e poi la sfida secca per la qualificazione alla Final Four di Coppa Italia contro l’altra capolista TikiTaka. Parte della stagione del Bitonto si decide in questa settimana, ma Susy Nicoletti si concentra sul lato più bello della sfida: l’adrenalina da competizione, il cuore che batte più forte sapendo che la posta in palio sia altissima, quella vertigine che “non è paura di cadere, ma voglia di volare”.
“Sinceramente sono contenta di essere tornata a vivere momenti di alta tensione, sto facendo meditazione tutti i giorni piuttosto che ogni tre – smorza subito con una battuta – ma sono contenta. Partendo dalla gara di domenica, sappiamo che un passo falso non comprometterebbe nulla, ma giocheremo contro la squadra che negli ultimi anni ha vinto Coppe e Scudetti e ci teniamo a fare bene, soprattutto considerando che è l’unica contro la quale abbiamo perso nel girone di andata”.

A seguire, lo spareggio per la Final Four in un vero mercoledì da “leonesse”, alle ore 21 al PalaPansini di Giovinazzo, contro un TikiTaka che non sarà certamente quello incontrato (e superato) in campionato.
“È passato più di un mese da quella partita, è già stata dimenticata. Al PalaRoma, poi, abbiamo potuto giocare con un certo tipo di spensieratezza, mentre in Coppa subentrerà una forte componente emotiva dato dal fatto che la percentuale di errori deve essere pari allo zero”.

Escluso l’anno della pandemia, solo col Bisceglie Susy non ha raggiunto l’ultima fase. La prima Coppa, pensate, l’ha vinta nel 2007 con lo Statte, l’ultima nel 2018 col Montesilvano (e sotto la guida di Marzuoli, che oggi ritrova in neroverde): nel mezzo anche due finali perse, cancellate però da altre tre coccarde conquistate in rossoblu, sempre distinguendosi. Quando nelle altre sopraggiunge la stanchezza, lei trova ancora un briciolo di energia. Quando il pallone scotta, lei lo congela tra i piedi e poi fa la cosa giusta, al momento giusto.
“Di partite del genere ne ho vissute tante nella mia carriera, so che hanno un sapore particolare e mi piace l’idea di poterne giocare di nuovo una con questa maglia: c’è la giusta tensione, la viviamo in una società giovane e con tanto entusiasmo, sia all’interno che all’esterno. L’altro giorno col Verona, nei minuti in panchina, ho guardato gli spalti e ho pensato: “Mamma mia, che spettacolo! Grazie ai nostri tifosi, ogni domenica è una festa: devo dire che mi stanno regalando una bella vecchiaia”, ride la salentina classe ‘83.

Un’annata speciale, se consideriamo che anche Lucilèia ha la stessa età.
“Già da avversaria, ne percepivo l’umiltà e la grandezza come giocatrice. Ma vedere tutti i giorni come si pone in allenamento con noi compagne e con le piccole in particolare, è qualcosa di unico: non è scontato che una delle calcettiste più forti della storia sia così disponibile e gentile. Ora che la conosco bene, le perdono anche la finale che mi ha vinto sotto il naso col Sinnai…”, chiude con un sorriso Nicoletti.

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