Serie A

S.S. Lazio, Denise D’Angelo: “Possibile ribaltare Gara-1, sono fiduciosa”

I playoff chiedono di essere veri in modo atroce e crudo. Non è più tempo di dichiarazioni da manuale, il tempo a disposizione si riduce a pochi giri complessivi di orologio, le possibilità scorrono veloci come il cronometro a ritroso. I playoff richiedono onestà. Soprattutto verso se stessi.

Onestà è tutto ciò che Denise D’Angelo vuole guardando alla gara di andata dei quarti di finale scudetto contro lo Statte. “E’ stata la peggiore partita dell’anno. Credo che questa sia la sintesi migliore“. Punto. Non ci sono margini di interpretazione. A poco vale sapere che la condizione generale della squadra non è al cento per cento, o che campionato e coppa sono stati particolarmente dispendiosi. “E’ vero, abbiamo qualche acciacco, qualcuna di noi non è al top della forma, ma non credo che sia riconducibile tutto a questo“.

Qualcosa non ha funzionato, nonostante una prestazione comunque buona. C’è da capire cosa, in vista della gara di ritorno. “Nonostante tutto, a mio avviso, la gara è stata fatta da noi. Abbiamo avuto molte occasioni, con il portiere di movimento, di accorciare le distanze per diminuire lo svantaggio in vista di gara-2. Non è stato così purtroppo, ma non è ancora finita“.

I giochi sono totalmente aperti e la gara di ritorno verrà disputata tra le mura amiche del PalaPertini. Certo non basterà vincere, è necessario realizzare un gol in più dell’avversario nel computo delle due gare. Ad aggiungere motivazione, il desiderio di riscatto. “La partita di domenica ci è servita da lezione. Non ripeteremo quel tipo di prestazione, questo è sicuro!

Partiamo da un bello svantaggio ma sono fiduciosa perché so che in casa possiamo battere chiunque. Con lo Statte, inoltre, vengono fuori sempre partite belle, coinvolgenti, combattute e con tanti gol. Per questo non è impensabile riuscire a ribaltare l’andata, anzi, è tutto ancora possibile. E io sono fiduciosa“.

Qualunque sarà il risultato della partita di sabato, non si può negare che la stagione della Lazio è di altissimo livello. “Abbiamo fatto una stagione storica – commenta la numero 19 – il terzo posto, al momento, è il massimo posizionamento mai raggiunto in campionato da quando siamo in Serie A. A dare sostanza a questo risultato, ci sono un’infinità di emozioni vissute durante la stagione, con partite da brividi e altre che hanno invece lasciato l’amaro in bocca.

Lazio

 

Siamo un gruppo che vive tutto intensamente – l’essere Lazio penso – e mette un cuore immenso in tutto quello che fa. Per questo ogni momento, vivere sia i momenti di gioia che quelli più complicati, ogni esperienza, ci riempie di batticuori e ci rende vive. Non cambierei queste sensazioni per niente e nessuno“.

Elettrocardiogramma biancoceleste. Picchi e discese, extrasistole e serie regolari di pulsazioni. E’ questa la Lazio, ed è questo che regala. Di certo non è una squadra per i deboli di cuore. Ma tutti, proprio tutti, sono attesi con entusiasmo sulle gradinate di Fiano Romano. “Mi aspetto un palazzetto stracolmo. Non abbiamo gruppi di tifosi organizzati con tamburi e bandiere, come magari possono avere altre squadre, ma abbiamo amici e parenti fantastici, sostenitori, persone che ci vogliono bene e che credono fortemente in noi. Sono certa ci daranno quella spinta in più e non possiamo e vogliamo deluderli“.

Non dopo la promozione conquistata nel campionato di eccellenza femminile. L’aquila ha spiccato il suo volo, centrando la promozione in Serie C. E’ stata proprio Denise D’angelo ad alzare il trofeo al cielo. Una nota a margine dell’anno, come la chiama Denise, ma che di certo ha regalato gioie. “Proprio così, una nota a margine del futsal. Abbiamo giocato su campi e in condizioni meteorologiche che mai mi sarei aspettata, però tutto fa esperienza.

Lazio

È un impegno che ci siamo prese più che altro per divertimento, ma si sa che siamo competitive quindi alla fine scendevamo in campo sempre per vincere! E almeno qui abbiamo sfatato la maledizione del secondo posto – ride Denise – L’ho alzata con la fascia al braccio perché il regolamento del calcio prevede che il capitano debba stare necessariamente in campo, quindi, in assenza di Cecilia Barca, è toccato a me questo onore. Ma non vedo l’ora – conclude – di vedere Lei alzare qualcosa di veramente importante!“.

 

 

 

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