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La Nazionale femminile Basket sordi è campione d’Europa

Foto: FIP

La Nazionale italiana di basket femminile sorde è per la prima volta campione d’Europa dopo aver battuto la Russia 63-61, al PalaElettra di Pescara. È successo tutto a pochi passi da me, mentre l’Italia del futsal sfiorava l’impresa della qualificazione alla Final Four del Women’s Futsal Euro e mentre in tv si consumava l’ennesimo derby d’Italia a colpi di VAR.
Non mi trovo più a mio agio sui campi nei quali il portiere è solo un puntino, la mia miopia è settata su dimensioni più ridotte, come quelle – per l’appunto – di basket e futsal, non a caso due sport che abbracciano metodologie di allenamento molto simili.

Tutto quel che abbiamo visto (o forse sarebbe meglio scrivere sentito) in diretta ad Halmstad è stato l’inno, con quell’incipit che lo rende il più bello mai composto e quel “sì” che ci sgorga dalle labbra come una chiusura naturale. Non serve neanche ascoltarlo, in verità, per sentirsi parte di qualcosa di straordinario e la conferma arriva dall’azzurra Simona Sorrentino.

“Noi lo abbiamo cantato con la lingua dei segni, avvolte dal calore della nostra gente sugli spalti – ha dichiarato in un’intervista a La Giornata Tipo -. È stato davvero emozionante. Abbiamo sentito tutta l’Italia con noi”. Una finale tiratissima e iniziata in svantaggio, poi la svolta dopo il secondo quarto e l’ennesimo ostacolo superato per portare a casa quel primo titolo continentale.
“La disabilità è stata un’opportunità. Senza non sarei diventata la persona che sono oggi, non avrei avuto l’opportunità di giocare con una maglia con scritto Italia addosso, ma soprattutto non avrei questa consapevolezza nell’affrontare e superare tutti le sfide che ci sono nella vita”.
Il basket è ormai un porto sicuro e la Nazionale è una famiglia allargata che l’ha aiutata a crescere: dalla vergogna nel dover indossare delle protesi, alla gioia di essere sul tetto d’Europa.

“Auguro a tutti di trovare nella vita compagne e amiche come ho trovato io, perché fanno davvero bene al cuore. Siamo tutte così diverse eppure così simili. La comunicazione tra di noi è speciale perché è inevitabile avere un super contatto visivo per capirsi davvero. Sul parquet ci capiamo con un solo gesto, uno sguardo, un segnale, ed è per questo che siamo legatissime”.

Fonte: La Giornata Tipo
Foto: FIP

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