Serie B

Maria Carollo: “Arriverà in fondo chi sarà più tenace”

Uno degli ultimi meta, almeno nel ristretto panorama del web italiano è: descrivere qualcosa, senza raccontare nello specifico di cosa si sta parlando. “Dimmi che, senza dirmi che” per capirci. Se dovessi utilizzare questa nuova formula descrittiva per Maria Carollo, giocatrice del Calcio Padova Femminile, più o meno utilizzerei questi lemmi:

Futsal. 
Infortunio.
Punto e a capo. 
Padova. 
Ripartenza.

Maria  l’ho conosciuta durante l’ultima Coppa Italia di A2 disputata a Porto San Giorgio, anche se lei non lo sa. Mentre compongo il suo numero di telefono ho ben presente il suo volto, un po’ meno la sua storia. 
E’ la voce squillante dall’altro lato del telefono a raccontarmela, dopo i consueti convenevoli di presentazione utili per trovare il terreno comune sul quale chiacchierare.
 
La stagione che vive le sue ultime battute con questi playoff, per me, è stata una vera e propria ripartenza” esordisce. “Arrivavo da un periodo a dir poco, particolare. Nel 2018, quando giocavo con la Fenice, ho rotto il crociato durante la stagione. Ero amareggiata perché l’infortunio mi ha tolto la possibilità di disputare la Coppa Italia quell’anno. Ho trascorso tutta l’estate lavorando per recuperare la condizione e, quando finalmente avrei potuto dare il meglio, è arrivato il Covid. Dopo cinque mesi ferma, avevo perso tutti gli stimoli. 

Arriva poi la chiamata del Padova. Non ero certa di voler tornare in campo.  Sapevo che avrei avuto bisogno di un ambiente nuovo, nel caso avessi deciso di riprendere con il futsal.  E’ stato come fare un salto nel vuoto. Un punto e a capo ad un percorso conclusosi non solo con l’infortunio e la pandemia. Ho visto molte giocatrici con le quali ero in squadra da anni, decidere di ritirarsi e abbandonare l’attività agonistica. Ero abbattuta, perché sapevo di dover ripartire da zero, da sola. 
Però, come si dice, ho tirato una linea e da li ho scelto di ripartire. 
Oggi posso affermare che è stata la scelta giusta. Sono soddisfatta perché quella decisione, mi ha permesso di vivere la sorpresa del Padova“. 

carollo

Il cammino del Padova ha davvero riservato grandi sorprese. Partiti ad inizio stagione con l’obiettivo di fare bene, le biancoscudate ora si stanno giocando le proprie chances di promozione nella massima serie. “Non avevamo queste ambizioni ad inizio anno. Volevamo certamente disputare un buon campionato, non ci saremmo mai aspettate di ritrovarci a fine maggio ancora in corsa per i playoff. Credo che l’esperienza della Coppa Italia ci abbia aiutato molto nel percorso- Una sorta di presa di coscienza di noi stesse” parla riferendosi alla Coppa Italia di categoria disputata a Porto San Giorgio dal 30 aprile al 2 maggio.

Siamo arrivate in Coppa affrontando il Molfetta nei quarti di finale. E’ stata una partita equilibrata, una gara alla pari. Passare il turno era già un sogno di per se. In semifinale abbiamo incontrato il Bitonto, compagine che non ha bisogno di presentazioni. Non partivamo di certo con i favori del pronostico e questo ci ha fatto scendere in campo con un certo timore reverenziale che, accompagnato dallo strapotere fisico delle pugliesi, non ci ha messo in condizione di giocare al meglio le nostre carte. Abbiamo avuto un cattivo approccio alla gara a mio avviso, anche se abbiamo comunque dato tutto quello che avevamo. Abbiamo tentato di raccogliere il più possibile, dall’esperienza della Final Eight. Sapevamo che già raggiungere la semifinale poteva essere considerato, un risultato enorme. 

Nel complesso sono stati tre giorni molto importati nell’ottica della crescita del gruppo: abbiamo vissuto dinamiche utili a farci scoprire aspetti di noi che non conoscevamo, a rendere il nostro gruppo ancora più squadra. 
Tutto questo ci sta aiutando ad affrontare i playoff nel migliore dei modi, sapendo bene che ogni domenica è un dono in più che riceviamo. Stiamo letteralmente vivendo un sogno ad occhi aperti“. 

L’ultimo regalo, in ordine di tempo, è arrivato con la vittoria per 4-0 contro il Pero, nel secondo turno di playoff. “Ti confesso che ero un po’ preoccupata, immaginavo una partita più complicata. Il risultato non inganni però, perché un 4-0 potrebbe far pensare ad un dominio sul campo ma la storia è ben altra. Il Pero è una squadra ben strutturata, con delle ottime individualità. Credo che abbiano pagato lo scotto della gara infrasettimanale e del mese ferme a causa Covid, proprio prima del finale di stagione.

Mi dispiace perché so che, con le giuste energie a disposizione, sarebbe stata una gara molto più equilibrata, soprattutto nel secondo tempo, quando abbiamo alzato i ritmi di gioco e loro non sono riuscite a gestirne la nostra velocità. Al nostro secondo gol hanno perso un po’ di fiducia mentre noi ne abbiamo guadagnata. Così poi sono arrivati anche il terzo e il quarto“. 

Dal rispetto per ogni avversario, si riparte per il terzo turno. Ad attendere le venete, le gigliate del Firenze. “In questa fase di campionato, si incontrano solo squadre ben preparate. Il Firenze ha un’ottima rosa, costruita con il giusto mix di esperienza e freschezza. Ricordo di averle affrontate già la scorsa stagione e posso assicurare che non sarà facile. Credo che la formula della doppia partita, andata e ritorno, sia un vantaggio per noi, perché su due giornate non sei troppo condizionato da una eventuale prestazione non pienamente soddisfacente.

carollo

Un’altra arma che senza dubbio utilizzeremo sarà, sembra scontato, la forza del gruppo. Ciò che credo ci caratterizzi è che riusciamo a scendere in campo lasciando nello spogliatoio qualsiasi dinamica esterna. Conta solo giocare, farlo bene e farlo insieme. Siamo riuscite a creare un’ottima intesa di gioco, fatta di automatismi e giochi mandati a memoria”

Se le aspettative di inizio campionato erano ben altre, ora, secondo Carollo, non ci si può nascondere. “A questo punto, fosse anche solo per orgoglio personale, sarebbe bello arrivare in finale. La società ha ambizioni ben chiare, l’obiettivo è di centrare la promozione e spero che riusciremo a portare a termine questo percorso. Stiamo facendo tutti sacrifici che non ci aspettavamo di dover fare. Sarebbe un peccato rinunciare a puntare in alto. 
Bisogna stringere i denti – dichiara in chiusura – Arriverà in fondo chi sarà più tenace

 

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