Serie A

Futsal, cyclette e voglia di tornare a viaggiare: a tu per tu con Cogo

Il turno di lavoro è finito da pochi minuti e Denia Cogo è già salita in sella alla sua cyclette. Se i chilometri percorsi fossero reali, ancora un paio di giorni e questa intervista potrei farla a quattr’occhi, ma – per il momento – di spostarsi fuori regione non se ne parla e ad accorciare l’asse Veneto-Abruzzo ci pensa la tecnologia. Non ci sentiamo dalla Coppa della Divisione, ma – ora che i giorni scorrono senza futsal – l’impressione è la stessa per tutte e due.
“Mi sembra sia passato molto più tempo di quel che realmente è. È tutto così strano e non capisco perché il nostro campionato non si sia ancora fermato, visto che altre Federazioni, come quella del basket e della pallavolo, hanno già preso la loro decisione: non mi sembra rispettoso nei confronti di giocatrici e società e non vedo sinceramente come si possa pensare di ripartire, visto che molte calcettiste di altre squadre sono già tornate da settimane nei rispettivi paesi”.
Ma non perché molto probabilmente non ci sarà un post-Covid, Cogo ha abbassato la guardia.
“Personalmente continuo sempre ad allenarmi, anche se per una giocatrice nel mio ruolo non è mai la stessa cosa: ho bisogno della porta e degli esercizi specifici. Mi manca tutto e tutto mi sembra surreale. Due mesi e mezzo fa stavamo giocando la Coppa della Divisione e oggi non c’è più nulla: a nostro modo, abbiamo chiuso in bellezza con una qualificazione inaspettata, nonostante un cambio mister in corso e con un’amalgama ancora da raggiungere, ma c’è il rammarico di esserci fermate proprio ora che avremmo potuto dimostrare il nostro vero volto nelle partite più importanti della stagione”.

Esami rimandati a settembre, o forse più in là, quando il Real Grisignano inizierà la preparazione all’anno 2020/2021.
“Penso che, a livello economico, ci sarà bisogno per tutti di un aiuto per attutire le conseguenze del Covid: sarebbe giusto abbassare i costi di iscrizione, si potrebbe pensare anche ad una suddivisione in due giorni per limitare le spese delle trasferte. Insomma, in qualche modo dovranno venirci incontro perché non siamo né Juventus, né Inter: le realtà del calcio a 5 femminile vanno supportate, poi le società troveranno le risorse in qualche modo, ma adesso bisogna essere chiari sulle modalità di chiusura del campionato. E’ vero che il Grisignano in classifica non era messo molto bene, ma i sacrifici di chi è in alto vanno ricompensati”.
La chiacchierata è quasi finita e Denia è ancora sulla cyclette.
“In questo momento sono passati dei carabinieri e mi hanno incoraggiata con un ok disegnato con le mani, ma non sto pensando di cambiare sport. Se la società vorrà, sarò felice di rimanere, in ogni caso sarà impossibile tenermi lontana dai campi perché mi sono riposata abbastanza – ride l’estremo difensore –. Pedalare è solo il mio modo di “viaggiare”, anche quando non è consentito. Spero che anche le mie compagne abbiano trovato un modo per sfogarsi, perché non è il momento di mollare e il prossimo anno dobbiamo dimostrare anche qualcosa in più. Cosa farò dopo questo allenamento? Magari cerco un corso specifico per diventare preparatrice dei portieri: è una prospettiva che mi affascina. Il portiere è una figura fondamentale che troppo spesso rimane ancora nascosta, mi piacerebbe poter far qualcosa di pratico per farla emergere”.

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