GoldenGirl, N.5 Bea Martin

Come si arriva ad essere il club più titolato d’Italia? Di sicuro con umiltà e carattere, caratteristiche fondamentali di chi ha portato l’Italcave Real Statte a conquistare 11 titoli nazionali. Quella rossoblu è una vera e propria mentalità vincente che Bea Martin ha fatto sua in tempi record, tanto da diventare – in una sola stagione – la degna compagna di Susy Nicoletti e Valentina Margarito, le due storiche giocatrici rimaste dopo il fisiologico cambio generazionale di una squadra nata 22 anni fa. Il valore aggiunto di Bea Martin non sta solo nel rendimento (9 gol in campionato e 4 nel Gold, lo stesso bottino di Eliane Dalla Villa) quanto nel suo essere costantemente a servizio della squadra. Sta dove serve, fa quello che deve, stringe i denti come se vestisse quella maglia da quando Mina D’Ippolito costruiva la sua leggenda con i primi gol nel regionale pugliese. Bea, dell’Italcave, vive forse l’anno più difficile. Ma c’è tanto del piccolo folletto di San Sebastian nelle speranze ancora vive della squadra stattese. Un esempio? La doppietta che ha certificato la rimonta interna con l’Inebrya Lupe. In quei gol è scritto un intero repertorio: dribbling, corsa, potenza, precisione e spirito di squadra. Ma il titolo di “golden girl” che oggi le affidiamo con merito, per Martin sarebbe stato sacrosanto già la settimana scorsa, nella stoica partita disputata a Fiano Romano. Lo Statte si presenta in casa di Lucilèia senza Ortega e Sanchez, mentre la gara di Dalla Villa e Mannavola finisce anzitempo per infortunio. In campo, per quasi 40′, rimangono Margarito, Nicoletti, Moroni, Russo e Bea Martin. Il risultato, alla fine, dice 4-1 per la Lazio, ma poco importa. Le rossoblu si stringono in un abbraccio, volano pacche sulle spalle della numero 8. Bea è una di loro, è già parte di una famiglia, di una storia. Esiste vittoria più grande per una giocatrice?