Serie B

Levante Caprarica, Benedetta Margari dal calcio a 11 al futsal: “Con Campanile posso crescere tanto”

Margari

A due settimane dal pareggio col Città di Taranto, per il Levante Caprarica è di nuovo arrivato il momento delle gare ufficiali: rientro (apparentemente) soft contro il Centrostorico Montesilvano, poi Nox Molfetta e Soccer Altamura. Tutto, in casa giallonera, parla di risalita e Benedetta Margari fa lo stesso, partendo dalla gara interna contro le abruzzesi.
“Anche se abbiamo avuto un inizio sfortunato, poi ci siamo riprese, ma la posizione in graduatoria non è ancora consona alle nostre potenzialità. Ora puntiamo subito a fare bottino pieno, soprattutto nel nostro palazzetto deve essere così: un po’ perché è nostra casa e vogliamo dare il meglio per chi ci viene a sostenerci e un po’ per il morale. Visto l’impegno in allenamento, pensiamo tutte di meritare un risultato positivo anche nelle prossime: Nox e Altamura saranno derby sentiti e fondamentali per una classifica migliore. Sinceramente, non ci sentiamo inferiori a nessuno”.

Primo anno nel futsal per Benedetta, che ha iniziato molto piccola nel calcio.
“Il mio idolo? Federico Chiesa. Anche se ha cambiato numero (e ora anche io), indossavo il 22 in suo onore: è fonte di ispirazione per la sua attitudine in campo. Prende tanti falli, ma non molla mai. Mi piace il suo modo di giocare coraggioso, nonostante l’infortunio subito. E poi sono juventina, come papà: ho iniziato a dare i primi calci con lui e mio fratello, poi ho militato in squadre maschili, fino all’arrivo nel Lecce Woman a 14 anni: mi sono divisa tra Under 15, Under 17 e prima squadra, gruppo in cui – pur essendo piccola – ho trovato molto spazio dopo l’infortunio di un attaccante. Poi c’è stata l’esperienza col Coscarello Castrolibero, ma dopo un anno e mezzo ho preferito tornare a casa per ragioni familiari”.


È in quel periodo che si avvicina all’ambiente Levante, fino all’invito ufficiale in squadra. Ma se è stato subito sì, il merito è soprattutto di Campanile.
“Quando ho accettato la sfida di cimentarmi in un’altra sfaccettatura del calcio, l’ho fatto perché ho visto in Lucy un punto di riferimento, qualcuno che potesse farmi crescere e penso di esserci riuscita in modo esponenziale grazie a lei. Se non fosse stato per la sua presenza, non mi sarei avvicinata al futsal: è capace di dare motivazioni e ha sempre la parola giusta al momento giusto, è la ragione per cui sto proseguendo questa avventura. Il calcio a 11 non si scorda mai e rimane il mio primo amore, ma magari il futuro mi riserverà qualcosa di fantastico nel calcio a 5. Il mio obiettivo – continua Margari – è continuare a giocare, è fondamentale per me: è sempre stato uno svago, ma mi ha anche dato il metodo per affrontare tutto”. Compresi gli studi in ingegneria biomedica. “Vorrei proseguire ciò che fa papà, che è nel settore della vendita macchinari per la medicina estetica. Lui è tutto per me, il mio pilastro da sempre”.

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