Futsal

Coppari: “Fermarsi non è mai facile, ma abbiamo tanta adrenalina”

Coppari

Nessuno scontro-verità. Ancora una volta è il Covid a condizionare l’andamento del campionato e per assistere all’attesissimo match Falconara-Montesilvano bisognerà attendere un nuovo comunicato e una nuova data. Anche la gara con il Capena, per la seconda volta, non s’ha da fare, e così non resta che sperare nella gara interna con lo Statte, che nel frattempo non ha giocato col Pelletterie sempre per un caso di positività.
“Mi dispiace tantissimo – è il commento di Ludovica Coppari – perché i 40’ nelle Marche avrebbero deciso per la vetta e sarebbe stata sicuramente una di quelle partite bellissime da vedere e da giocare. Mi auguro si recuperi presto, mi è rimasta addosso tanta adrenalina che – se i test lo consentiranno – spero di poter sfogare con lo Statte. Fermarsi non è mai facile: per quanto gli allenamenti saranno intensi, ci sarà sempre differenza rispetto alle gare ufficiali, ma torneremo a correre appena possibile per riprendere da dove abbiamo lasciato”.
22 anni da compiere domani e mi viene da domandarle dove abbia trovato il tempo per vincere già tre scudetti e una Supercoppa, senza contare le numerose partecipazioni in Azzurro che l’hanno portata a viaggiare per mezza Europa.
“Sono molto contenta di quelle vittorie, ma non mi piace molto guardare al passato. Penso che non ci si debba mai accontentare, cerco di fare sempre meglio e di pormi nuovi obiettivi ogni anno. Da tre, ormai, vivo e gioco fuori casa: all’inizio è stata più dura, poi ognuno trova il suo modo per stare bene e continuare a lavorare con serenità. Qui, decreti permettendo, oltre ad aver trovato una squadra in cui sto molto bene, ho anche la soluzione congeniale per i momenti di nostalgia: in una sola giornata ho tutto il tempo per andare a Terni, trascorrere qualche ora in famiglia e poi tornare alla base. Sicuramente un grande vantaggio”.

L’unico rammarico rimane quello di non poter avere il suo fanclub sugli spalti.
“Se le partite fossero state a porte aperte, a settimane alterne, li avrei avuti tutti lì: nonni, papà, mamma e mio fratello. Papà avrebbe affittato il solito 9 posti e avrebbe coperto qualsiasi distanza: ora sono solo un paio d’ore, ma non si è fatto mai problemi con i chilometri. Purché sia in Italia – sorride – per loro nessun posto è lontano”.
E poi, lo spettacolo all’arrivo, avrebbe ripagato qualsiasi sacrificio.
“Poche squadre hanno una rosa lunga come la nostra e in poche la fanno ruotare completamente: di solito si trova un quartetto forte e uno che dia un po’ più respiro. Quando, invece, hai una panchina di questo livello, in grado di esaltare le potenzialità di ognuna, allora diventi una macchina: certo ci vorrà ancora tanto tempo, ma siamo nella giusta direzione e staremo attente a non abbassare mai la guardia perché ogni domenica va giocata fino alla fine”, chiosa Coppari.

Ufficio Stampa

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