Ciao Sveva.
Questo è un lunedì veramente triste, perché di bimbi che corrono sul parquet ne vedo tanti, tutte le domeniche e sono spensierati e felici. Sveva si è sentita ‘famosa e amata’ (parole sue) e attaccata alla chemio con i capelli che cadevano ci ripeteva ‘quanto sono fortunata’
Quanto può fare un post su una pagina facebook? Tanto, non ti aiuta a vincere, ma ti sostiene mentre combatti.
COPPA DELLA DIVISIONE
Marchigiani all’uscio…nel senso di vicino.
Le trasferte insensate solo per salutare un pezzo di casa, che è quel posto dove il cuore si sente al sicuro e non importa se “scappiamo che altrimenti perdiamo l’aereo”, tanto ci vediamo sabato anche con chi è rimasto a casa e a chi è rimasto steso sulla battigia. Le foto a fine partita per ricordare di aver giocato contro una volta.
I video per raccontare il viaggio e i giochi comprati a 2 euro anche se ne valgono 30.
Quelli che mandano vocali invece di scrivere e quelli che forse è meglio che non scrivano nemmeno.
Le manifestazioni sotto casa, le partite inutili come le pozzanghere.
NFL
I Browns sono primi in classifica dopo circa 25 anni, il quarterback che sembra Uncle Rico vince la seconda di fila quando sembrava si fosse quasi suicidato. Fa ancora un caldo bestiale e non avevo mai sofferto tanto il caldo alla terza giornata di NFL.
La notte non porta mai consiglio, qualche volta porta però delle belle partite anche se di storie memorabili poche davvero.
Belle le dirette facebook e qualcuno si ostina a chiedermi se so il risultato di una certa partita, Ginger ignoro perfino dove si trovi il posto dove giocano.
La MLB è arrivata ai playoff, Settembre è tempo di viaggiare ma un attimo ed è già Ottobre.
HOCKEY
La mascotte geniale
Nasceva un anno fa la mascotte dei Philadelia Fkyers, Gritty.
Chi l’ha pensato ha temuto di essere licenziato nelle prime ventiquattro ore poi è accaduto questo.
Geni.
JURGEN KLOPP
“This is one thing about football that people don’t always understand.
The results, you forget. You get them all mixed up.
But those boys, and that time in my life, and those little stories … I will never forget them. ”
Il calcio è fatto per sorridere, certo alcune volte finisce che piangi e non solo di gioia ma quando ti guardi indietro e vedi quando lunga e faticosa è stata la strada per arrivare fino a li, allora non puoi che sorridere, godere delle piccole storie che ti porti dentro, dei visi e delle voci, dei colori e degli odori.
Tanto poi non ricorderai sei hai vinto o hai perso, a meno che tu sia McVain e alleni i Los Angeles Rams, ma questa è una storia diversa.
CALCIO E TIFOSERIA
La tua tifoseria
La chemio ti tiene incollato a letto e ti manca stare in mezzo a tifosi come te, nella tua curva. Ti manca quel rumore, i canti, l’atmosfera.
Loro si ricordano di te e vengono sotto casa tua, per farti sentire a casa.
Ho scritto due volte casa nella stessa frase e oggi ho già scritto di chemio e di tumori già due volte, non fa nulla il lunedì è quel giorno per ricordare che alla domenica dobbiamo festeggiare tutti o trovare una ragione per farlo.
You’ve seen our fans in the different stadiums and have found them impressive. You ought to see them outside the stadium -and realize the human dimension in their daily endeavors. Here, participating in a flash mob to show solidarity with one of the fans, being currently treated pic.twitter.com/hZyFSZu9ma
— Raja Club Athletic (@RCAOfficiel1949) September 25, 2019
NUOTO & BASKET
I’am a Natural
Sei alto 2 metri e 15, non hai mai imparato a nuotare.
Giochi nei Boston Celtic.
Dopo la prima lezione un giornalista ti chiede com’è andata e tu:
“Sai sono alto abbastanza da toccare in tutte le piscine, sono un talento naturale”
Saluto l’ignoranza sportiva di Tacko Fall
ATLETICA
Braima Dabo vede un suo avversario in difficoltà, siamo nella batteria ai Campionati del Mondo, si corrono i 5000 metri nel caldo soffocante di Doha, mitigato dal sistema di condizionamento dello stadio che ha portato la pista a una temperatura primaverile.
Riscaldamento globale spostati.
Jonathan Busby collassa all’ultimo giro, lui arriva decide che non avrebbe battuto il suo record personale quindi poteva ambire a fare qualcosa di meglio: Aiutare il suo avversario a finire la gara.
Lo prende sotto braccio, parlano lingue diverse, Busby prova a ringraziarlo ma non riesce nemmeno a parlare.
Lo stadio è in piedi, tutto e applaude.
Lo sorregge anche dopo aver tagliato il traguardo, fino all’arrivo dei sanitari.
Ha vinto l’Etiope Selemon Barega in 13 minuti e 24.69 secondi, così per la cronaca
CASEY O’BRIEN
Casey O’Brien, a four-time cancer survivor.
Ecco, terza storia che ha a che fare con il cancro.
“Football kept him alive”, sono le parole del papà di Casey.
Non è una storia di quelle da “pomeriggio cinque”, da “tv del dolore”.
Questa è prima di ogni altra cosa una storia di sport.
“If i do not know the odds, i can beat the odds”
Casey non ha voluto sapere le probabilità di sopravvivere ad un osteosarcoma che ha portato alla sostituzione del suo ginocchio con una protesi, non ha voluto sapere poi qual’erano le probabilità di sopravvivere ad un tumore ai polmoni.
Ha giocato la sua prima partita di “Varsity Football” il giorno prima di essere ricoverato per la chemio.
Il suo ruolo è quello di holder, tiene la palla quando si calcia. Alle superiori ha giocato tutti gli snap, le azioni nei quali doveva essere impiegato.
Al College si è iscritto all’Università del Minnesota, l’unica disposta ad ammetterlo anche al programma sportivo. Il tumore torna a fargli visita due volte, una durante la stagione regolare, eppure non ha mancato un allenamento, c’era per tutte le partite.
I due giocatori che sono davanti al lui, nella “depth chart” più di una volta hanno pensato a come farlo scendere in campo: un crampo, un casco che s’è perso, insomma un modo per farlo giocare al posto loro.
Dopo aver trascorso circa 300 notti come ospite dell’Ospedale Univesitario per Bambini, ora ci torna anche di giorno, per raccontare la sua storia, per essere una testimonianza e per abbracciare i piccoli pazienti.
Ognuno di loro ha donato a Casey un braccialetto colorato, perché li portasse in campo con lui.
“Di quei sette braccialetti, sono tutti ancora vivi?”
“No.”
“Li conoscevi quei bimbi”
“Si.”
C’è una ragione per la quale si chiamano “probabilità di sopravvivenza” e perché qualcuno le ha battute.
Casey.
He is a walk-on at the University of Minnesota and a four time cancer survivor.
Sipario