Praticare uno sport che comporta il maneggio di un’arma senza avvalersi della vista: un’idea folle? In realtà no e la scherma per non vedenti ne è la piena dimostrazione.
Un’attività sportiva paralimpica che poteva generare scetticismo all’inizio ma che invece ha saputo dimostrare il suo grande potenziale e convincere tutti. Il merito è di chi ci ha creduto fin dall’inizio: il M° Giancarlo Puglisi è l’artefice della disciplina in Italia e, partendo dall’assolata Modica, ha portato la disciplina in tutto il mondo.
La scherma per non vedenti prevede solamente la specialità della Spada: il bersaglio valido è tutto il corpo ma le stoccate sono giudicate buone solo se generate da azioni che partano dalla ricerca del ferro. È compito dell’arbitro stabilire se un punto è casuale e quindi da non assegnare. Gli atleti gareggiano tutti bendati, in modo da unificare la categoria non vedenti e quella ipovedenti, e si muovono su apposite strisce di metallo leggermente in rilievo apposte sulla pedana, cosicché possano rendersi conto di dove si trovino. I Maestri accompagnatori possono dare indicazioni all’atleta circa l’avversario che sta per incontrare (altezza, mano armata e così via) prima dell’assalto e dispongono di appositi timeout per ulteriori comunicazioni. Durante l’incontro è richiesto il silenzio assoluto da parte di tutti.
Con un circuito agonistico dedicato agli Assoluti (atleti adulti, dai 14 anni in su) già perfettamente funzionante e una prima competizione Under 14 in arrivo, il Maestro Puglisi mi ha concesso un po’ di tempo per parlare della scherma non vedenti.
Domanda: Com’è nata l’idea di proporre la scherma anche a non vedenti e ipovedenti? Risposta: L’idea è nata in maniera assolutamente casuale. Facevo lezione ad un’allieva master, stavamo facendo un esercizio ad occhi chiusi, e lei mi propose di far provare lo stesso esercizio ad un suo amico non vedente. L’amico, divertito, mi presentò altri suoi amici non vedenti, con i quali negli anni abbiamo elaborato e messo a punto le regole dell’attuale disciplina di scherma per non vedenti.
Domanda: Come hai affrontato la sfida di adattare le tecniche della scherma ad atleti che non si basano sulla vista?
Risposta: Non conoscendo affatto il mondo dei non vedenti, mi sono affidato alle informazioni che loro mi trasmettevano. E da un continuo scambio di informazioni mi sono reso conto che non bisognava inventare nuove regole, ma lavorare su quelle già esistenti. Abbiamo materializzato la linea direttrice; reso obbligatoria la ricerca del contatto dell’arma dell’avversario; differenziato il suono dell’apparecchio segna punti; e obbligato al silenzio durante gli assalti introducendo il TIMEOUT per le comunicazioni tecniche.
Domanda: In generale la risposta è entusiasta o timorosa nei confronti di uno sport che utilizza un’arma da parte dei non vedenti e ipovedenti?
Risposta: All’inizio c’era più scetticismo, che paura, sulla validità di questa nuova disciplina. Gli adulti non sono timorosi ad affrontare nuove sfide, infatti gli attuali praticanti sono principalmente adulti. Lo sono invece i genitori di ragazzini non vedenti che hanno in generale paura a far praticare sport ai propri figli, ancor più se la disciplina comporta l’utilizzo di “un’arma”!
Domanda: La scherma per non vedenti è anche una disciplina agonistica: in che modo cambia (se cambia) l’approccio all’agonismo di un atleta non vedente rispetto ad uno normodotato?
Risposta: Nessuna differenza. La scherma per non vedenti, come la scherma olimpica, può essere praticata in maniera amatoriale, o agonistica. Nel secondo caso c’è bisogno di una programmazione tra la preparazione fisica e la preparazione tecnica.
Domanda: Come si svolge un allenamento tipo?
Risposta: I miei allievi si allenano 2 volte a settimana. Ogni appuntamento prevede almeno 2 ore di attività. La prima ora preparazione fisica; la seconda parte tecnica. Un giorno lezione individuale e assalti tra non vedenti. Altro giorno settimanale assalti con atleti normo dotati delle categorie assolute.
Domanda: L’agonismo per i non vedenti Assoluti è ormai rodato, presto ci sarà la Seconda Prova Nazionale. In quest’occasione si svolgerà anche la prima gara in assoluto riservata agli under 14: in che modo cambia l’approccio dei piccoli atleti rispetto ai colleghi adulti?Risposta: Penso che la motivazione che spinga alla pratica della scherma sia comune: il gioco e l’agonismo. Credo che sia invece importante la valenza sociale nel dimostrare che è uno sport che possono praticare anche ragazzini. E sicuramente interessante sarà seguire l’evoluzione di un piccolo atleta che cresce tecnicamente da schermidore.
Domanda: Attualmente qual è la situazione della scherma per non vedenti in Italia?
Risposta: Ci sono circa 40 atleti non vedenti che praticano la scherma in Italia (25 uomini e 15 donne), e 11 società, tra Lombardia e Sicilia, che partecipano al Campionato Italiano Assoluto promosso della Federazione Italiana Scherma. Campionato che si svolge con due tappe di qualificazione e una prova per l’attribuzione del titolo italiano di categoria.
Domanda: Di recente la Tua sala scherma ha organizzato ed ospitato il primo Torneo Internazionale Non Vedenti, all’interno del progetto “Scherma On” di OSO – Ogni Sport Oltre. Puoi raccontarci qualcosa di questa esperienza?
Risposta: Riassumendo, potrei dire che “abbiamo chiuso un cerchio”! Nel 2010 la scherma per non vedenti nacque a Modica e a Modica si è disputato il primo Torneo Internazionale di scherma per non vedenti con un regolamento unico Europeo. Infatti il lavoro che si è fatto in questi anni è stato quello di concordare, con le altre nazioni che hanno iniziato a praticare la scherma per non vedenti, un regolamento unico che desse un valore aggiunto a tutto il movimento scherma per non vedenti, così da poterlo promuovere con le stesse linee guida anche oltre oceano. A Modica, grazie al Progetto Scherma ON – OSO Ogni Sport Oltre, finanziato dalla Fondazione Vodafone, siamo riusciti a organizzare questo evento internazionale ospitando i paesi che hanno contribuito a ufficializzare il regolamento unico: Francia, Svezia, Spagna, Portogallo, e naturalmente Italia. 22 gli atleti partecipanti (11 uomini e 11 donne), che si sono affrontati un giorno nella gara individuale e il secondo giorno nella gara a squadre miste con una motivazione più amichevole. Grande risultato mediatico e di pubblico che ha dato una ulteriore spinta alla promozione della scherma per non vedenti.
Ringrazio la disponibilità e cortesia del Maestro Puglisi e do appuntamento a tutti domenica 3 marzo 2019 a Napoli, con la seconda prova non vedenti Assoluti e la prima gara in assoluto dedicata agli under 14!