Serie A

“Tutte in campo”, Ferrini: “Il calcio a 5 come fattore di inclusione sociale”

Tutte in campo

“Si dibatte spesso e volentieri sull’importanza di garantire il diritto allo sport: quando si finisce in carcere si perde il diritto alla libertà di movimento, ma tutti gli altri diritti, compreso lo sport, devono essere garantiti”. È con queste parole che la Presidentessa dell’Associazione Antigone Susanna Mairetti ha aperto il suo discorso all’interno della giornata “Tutte in Campo”. È proprio dall’iniziativa dell’Associazione Antigone e di Progetto Diritti, con il patrocinio dell’Università Roma Tre e della Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili (CILD) che è nato l’Atletico Diritti, Polisportiva che consente ai detenuti di praticare attività sportiva, calcio a 5 femminile compreso.

Questa mattina, presso il carcere femminile di Rebibbia a Roma, si sono incontrate in un triangolare proprio l’Atletico Diritti, la S.S. Lazio Calcio a 5 e la Sister Football Team, cioè la Nazionale delle Suore. Una festa a chiusura della stagione dell’Atletico Diritti, un momento di libertà e inclusione. Erano presenti, oltre alle tre squadre e alla già citata Presidentessa dell’Associazione Antigone, Alessia Rampazzi, Direttrice del Carcere Rebibbia Femminile; Marco Ruotolo, professore di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre; Riccardo Favaro, Rappresentante di Legance; Umberto Ferrini, Consigliere della Divisione Calcio a 5 che ha portato i saluti del Presidente Luca Bergamini e di tutto il Consiglio Direttivo, aggiungendo: “Siamo felici di essere qui e che il nostro sport, il calcio a 5, possa essere un fattore di inclusione sociale. Come Divisione Calcio a 5 la nostra porta sarà sempre aperta a questo e altri tipi di iniziative”.

Divisione Calcio a 5

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