Serie A

Jessica Troiano: “Col Bitonto a viso aperto. I miei gol? Ho ancora tanta fame”

Troiano

Una sconfitta senza drammi contro la schiacciasassi Città di Falconara e ancora due gare (durissime, seppur alla portata) per cercare arrivare in fiducia alla prima partecipazione assoluta alla Final Eight. Il Granzette formato Coppa Italia continua a testarsi, questa volta contro la temibile Marbel Bitonto, avanti di 6 lunghezze in classifica.
“Prepariamo la partita per affrontare una squadra con caratteristiche individuali importanti, ma – carica Jessica Troiano – siamo in casa nostra e vogliamo fare punti. È vero che abbiamo raggiunto i playoff, è anche vero però che bisogna continuare a lavorare per dimostrare che possiamo dire la nostra contro chiunque. Mi aspetto una partita a viso aperto e senza errori”.

Quasi impossibile non commetterne contro la capolista, domenica scorsa.
“Il Falconara ha dalla sua la giocatrice più forte del nostro campionato, ossia Taty, cui faccio sempre i miei complimenti alla fine di ogni partita: avere accanto una campionessa come lei, permette alle sue compagne di prendersi alcune “libertà” che sarebbero impossibili se non ci fosse. Al di là di questo, c’è anche che prima della trasferta abbiamo giocato praticamente ogni tre giorni allenandoci solo quando possibile, mentre – com’è noto – il gioco di Marzuoli prevede sedute a ritmi importanti, quelli che poi ti ritrovi in gara. Sono molto felice che ci sia lui alla guida: dice tutto in faccia e dà spazio e fiducia ad ognuna di noi. In una sola parola, è bravo. Ma ripetila parecchie volte”, ride.

Jessica troiano

Da una parte la metodologia del tecnico abruzzese, dall’altra la fame di una giocatrice che – a quasi 36 anni – è la seconda miglior italiana nella classifica marcatrici del nazionale.
“Più dei gol, un riconoscimento bellissimo ma personale, mi interessa che la squadra giri bene e stia ottenendo tutti i risultati che il suo enorme cuore le permette di raggiungere. Per quanto riguarda l’età – riflette – credo che sia più che altro un limite che ci poniamo noi: se atlete come Dayane, Iturriaga e Lucilèia continuano a fare la differenza, significa che sono ben altri i fattori che contano. Al primo posto, io metto sempre la voglia, ma poi è chiaro che il fisico debba seguire la mente senza dar segni di volersi fermare. Cosa dice il mio? Di andare a vincere quella Coppa – sorride. – Al di là di come andrà, ci avviciniamo alla competizione con carattere e senza nulla da perdere: è la nostra occasione e vogliamo giocarcela”.

Foto: Divisione Calcio a 5 (Paola Libralato), Alessio Monaco Photography, Città di Falconara (Debora Braga)

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