Serie A

Rovigo Orange, Tünde Nagy e il derby-verità: “Fondamentale per la salvezza”

Nagy

CSS e Javascript con i quali Tünde Nagy ha a che fare nei suoi studi informatici sembrano a tratti meno complessi della stagione di un Rovigo Orange ancora in bilico tra quel che potrebbe essere e quel che sarà. Risposte il portiere neroarancio ancora non ne ha, ma arriveranno già a partire dal derby contro l’Audace Verona, che verrà giocato mentre PSB e Irpinia si incrociano tra loro e la Femminile Molfetta farà visita al Bitonto.
“In questo momento, il punto primario per noi è rimanere direttamente nella categoria, perché è la missione che comporta il rischio è più alto. La classifica dalle nostre parti è molto stretta, un passo falso e puoi ritrovarti in una situazione difficile, ma dall’altra parte – dopo aver superato un bel po’ di ostacoli – ora arrivano partite che ritengo alla nostra portata”.

Quattro punti di vantaggio per le cugine rossonere, ma in realtà “siamo sulla stessa barca, perché l’una contro l’altra giocheremo per rimanere in Serie A e loro stanno per affrontare lo stesso calendario turbolento che abbiamo avuto noi. Gara da ex? Dopo tanti anni in Italia, lo sono anche di Lazio e Falconara, per esempio: è bello quando posso riabbracciare una squadra del mio passato perché sono rimasta in buoni rapporti con tutti, ma ora conta solo il mio gruppo con i suoi obiettivi. Io lotto per loro e quando sono in campo, non riesco a pensare ad altro. Dobbiamo rimanere concentrate al massimo e giocare nel miglior modo possibile”.

Un futsal che sia incisivo, oltre che moderno. Così come voluto da mister Cossio.
“Il suo arrivo ha influito tanto anche su noi portieri perché richiede maggior coinvolgimento sia per quanto riguarda l’utilizzo dei piedi che per quanto riguarda la copertura in fase di pressione. Ogni allenatore può darmi qualcosa in più e questo mi sprona ad evolvermi di pari passo con i cambiamenti che vive questo sport in continua evoluzione”.

In tutto ciò, però, una costante c’è: il dominio della Spagna a livello europeo con la terza vittoria consecutiva. Quarto posto, invece, per le sue connazionali ed ex compagne di squadra dell’Ungheria.
“Mi dispiace un po’ per il risultato della finale per il bronzo contro il Portogallo in cui siamo state sicuramente penalizzate da un cammino di preparazione svolto con possibilità più limitate: la differenza c’è, ma non fino a questo punto e sono comunque certa che le ragazze in campo abbiano dato tutto nelle due gare ravvicinate. Essere arrivate alla seconda partecipazione consecutiva in Final Four e averlo fatto in casa, a Debrecen, è stato un traguardo importante che spero possa dare ancora più visibilità alle ragazze e alla Nazionale”.
Era tra le convocate della prima edizione, Nagy, quando il destino ha deciso di metterle i bastoni tra le ruote.
“Facevo parte della rosa, ma mi sono rotta lo sterno appena prima di partire per Gondomar. Fa parte del gioco – sorride -, se è successo è stato sicuramente per un motivo, solo che devo ancora capire quale…”.

Foto: Alessio Monaco Photography

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