Serie B

Bertoldo, l’architetta dell’Infinity: “Non vedevo l’ora di rientrare”

Bertoldo

Ritorno in campo, ritorno alla vittoria in campionato e ritorno al gol. Questi i tre “back to” contro il Bagnolo che rendono la giornata di Marta Bertoldo (e dell’Infinity Futsal Academy) una di quelle da ricordare a lungo. A lungo, così come è durata l’attesa sugli spalti: quattro giornate che sembravano non passare mai e poi quell’infortunio muscolare che è diventato finalmente solo un brutto ricordo, cancellato dagli abbracci dello spogliatoio.
“Da fuori non vedevo l’ora di rientrare per poter dare il mio contributo, ma quando è arrivato l’esordio ho dovuto fare in conti con una grande emozione – ci racconta -. Ne è specchio il primo tempo in cui sono stata un po’ condizionata a livello psicologico, poi è arrivata una ramanzina generale, io mi sono fatta un esame di coscienza ed è andato tutto meglio: non parlo solo del gol, ma della consapevolezza a livello personale e delle potenzialità della squadra che sono uscite fuori in modo molto più evidente”.

Calcettista e architetto, anzi architetta, come rivendica con orgoglio. Aspetto professionale che – agli occhi dei più attenti – si rivede anche in tante sfumature del suo futsal.
“Non sono la persona che salta tutti e va in porta, meno genio ma più solidità. Domenica, ad esempio, sono andata in rete su una giocata “da manuale”: mister Carluccio ci lascia libere di esprimerci, ma io sono più razionale che istintiva, mi piace costruire l’azione attraverso la tattica o schemi pensati e provati in allenamento. Anche sul lavoro è così: magari perdo un pizzico di fantasia, a beneficio però della stabilità”.

Tutto va scelto con cura quando si inizia un progetto e così ha fatto Bertoldo, quando ha capito che la passione per il pallone – se incanalata – avrebbe potuto portarla a togliersi belle soddisfazioni.
“Ho iniziato con i miei fratelli e, col tempo, sono rimasta l’unica a saper usare i piedi – sorride -. A causa degli impegni lavorativi, quando ero nel calcio a 11 non ho mai potuto giocare nelle alte categorie e ho sempre fatto fatica a trovare squadre che avessero sufficienti elementi validi per puntare a qualcosa di importante. Ad un certo punto, allora, ho deciso di restringere il campo e il numero di compagne con le quali coltivare le mie ambizioni: qualità, più che quantità. Esattamente quel che ho trovato all’Infinity”.

Che ora è prima in classifica, anche se con una gara in più rispetto alla Jasna, prossima avversaria da affrontare in trasferta per un duello ad altissima quota.
“Consapevolezza, umiltà e spirito di gruppo. Ogni domenica c’è una sfida diversa e noi dobbiamo dimostrare che nulla è già scritto. È chiaro che se facciamo questo sport, è perché puntiamo più in alto, ma alla fine sarà sempre il campo a parlare e vedremo partita dopo partita cosa avrà da dirci”.
Intanto, il prossimo turno parla davvero tutto al femminile, con due allenatrici – Argento e Carluccio – in panchina da una parte e dall’altra.
“È un bel segnale, nella speranza che sempre più donne preparate come loro abbiano la possibilità di riscuotere successi nei ruoli che hanno meritato. Un futsal tutto al femminile è ancora più bello”.
Parola di architetta.

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