Calcio

Oops I did it again! Argento-Vicenza Calcio Amputati, 2° scudetto

Argento

Mister Alejandra Argento e il suo Vicenza Calcio Amputati colpiscono ancora. Dopo la vittoria dello scorso anno, i biancorossi hanno centrato il secondo scudetto consecutivo a Genova grazie all’1-0 imposto alla Nuova Montelabbate.
Con tre giorni perfetti, un percorso condotto a punteggio pieno e un super capitan Padoan che si è portato a casa anche la palma di capocannoniere e il titolo di miglior giocatore, a pochi giorni di distanza dal terzo posto corale a Gaziantep (Turchia) nell’EAFF Champions League (e dal premio come miglior tecnico per Argento), la realtà tricolore si è fatta ancora una volta portavoce del messaggio più importante tanto nella vita quanto nello sport: i limiti sono soltanto nella nostra testa.

“Solo complimenti a tutti. Vederli lottare e sacrificarsi dentro il rettangolo, cercando di esprimere al meglio se stessi e i principi di gioco ai quali si sono adattati e nei quali mi rispecchio, è il sogno di qualsiasi allenatore. Credo che il nostro segreto sia nella costanza – confessa Alejandra – a livello individuale (nonostante sia impossibile allenarsi con frequenza) e a livello di società, che ha messo sempre al primo posto i bisogni e le esigenze degli atleti. Da parte di tutti c’è stata tanta voglia di crescere. Se penso a quando ho iniziato, in testa avevo un caos tremendo: nuovi contenuti da assimilare senza la possibilità di allenarsi con continuità, ma adesso vedo i frutti di quel processo iniziato un anno e mezzo fa e ne sono molto felice. Ora aspettiamo il passaggio sotto l’egida della FIGC, poi l’Europeo di Cracovia e a settembre partiremo con la programmazione della nuova stagione”.

E mentre l’estate è impegnata con il Campus della Joga Bonito Academy, c’è anche un’altra stagione da pianificare per Alejandra: quella sulla panchina della Jasnagora, in Serie A2 femminile di futsal.
“Mi sentirò come quando ho giocato la Coppa Italia in un palazzetto enorme e le gambe tremavano fin dal primo passaggio – racconta pensando all’esordio –. Col Pero ho vissuto la mia prima esperienza da mister, ma a stagione già avviata e in un momento delicato: era difficile implementare un modello di gioco già radicato. Questo, invece, sarà un inizio completamente diverso, un incarico completo in cui potrò partire dalle basi dando la mia impronta”.

Una nuova avventura che – come al solito – l’argentina è pronta a prendere di petto, con tutto quello che ne verrà.
“Ho le mie sicurezze e la mia determinazione, ma anche tante domande perché se da giocatrice la responsabilità è prevalentemente individuale, ora sono in una posizione in cui la mia responsabilità si moltiplica per tutta la rosa. Ci sono ragazze giovani ed altre più esperte, come le mie ex compagne del Sinnai che riabbraccio dopo anni, ma si tratterà comunque di capire quali siano le loro priorità in questo momento e cercare poi di creare la massima coesione possibile. Ho tutti gli strumenti per farlo, ma questa avventura rimane un’incognita fin quando non sarò di fatto sul posto e inizierò il mio mandato. Sarà una bella sensazione quella di sentirmi inizialmente un po’ persa per poi ritrovarmi poco a poco, è un tipo di emozione che porta con sé incertezza, ma in fondo mi mancava”.
E se a mancarle dovesse essere anche il futsal giocato?
“Dall’interno sarebbe troppo difficile prendersi cura dei dettagli… Ho intrapreso questa strada come mister e se la sentirò mia, la stringerò forte e la porterò avanti”.

Foto: Romeo (pagina Facebook Vicenza Calcio Amputati)

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