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Gli assegni, anche post datati

acciaio

Sono passati quattro giorni.
Da quando la procura federale ha emesso in data 16 Marzo 2021 il documento Prot. 9978 /296pf20-21/GC/blp.
Avete letto qualche commento al riguardo? No? Sarà che questa abilità mutuata dagli struzzi che nel calcio a 5 italico è particolarmente in voga. “Mettiamo la testa sotto la sabbia” e facciamo finta di niente. Passerà la tempesta.
Cosa racconta questo documento, cosa contiene.

La conclusione di una lunga indagine, durata cinque mesi, che verte intorno alle procedure di iscrizione di alcune società di calcio a 5. L’attenzione è stata rivolta alla Stagione Sportiva 2018-2019.
Dalle lettura di questo lungo ritratto giudiziario, si evince che era pratica diffusa saldare gli importi di iscrizione ai campionati in date successive a quelle previste dal regolamento. Attraverso strumenti di pagamento non previsti. Non solo venivano utilizzati assegni bancari, alcuni di questi erano addirittura scadenzati, post datati insomma.

Un lungo e dettagliato elenco. Tra queste società figurano società scomparse, società ancora in attività. Società che in quella stagione, hanno anche vinto un titolo nazionale, forse anche approfittando di una condizione di irregolarità. Troviamo società insolventi, a tutte le latitudini, in tutte le serie. A queste è stato concesso un vantaggio indebito, di evadere un regolamento preciso?
A questa domanda il procuratore federale sembra offrire già una risposta.
Chi sono però gli attori che hanno permesso a queste società di operare in questo modo, di disattendere i doveri di lealtà sportiva.

Dalla complessiva attività istruttoria compiuta e dall’esame degli atti sopra indicati appaiono emergere  comportamenti, ascrivibili ad alcuni soggetti, che prefigurano una serie di violazioni anche dell’ordinamento federale.

Il movimento, nei suoi organi di governo attuali, di concerto con le parti attrici del movimento, si dovrebbero interrogare sul recente passato. Circa una gestione che il procuratore federale ha trovato pesantemente irregolare. Potremmo spingerci fino a definirla anche clientelare. Cosa ha indotto alcuni di questi dirigenti a promuovere pratiche ritenute inammisibili, favorendo alcune società?
Una vicinanza territoriale?
Un rapporto elettorale?
Le società che hanno versato in tempo, nei termini previsti dal regolamento, non si sentono defraudate? Non importa a nessuno che sia stato tollerato un sistema di clientele strutturato per sostenere alcune realtà a scapito di altre?

Una pratica illecita, non diventa consuetudine regolamentare solo perché è ampiamente diffusa. Resta una violazione, grave.
Non ho particolare acrimonia per chi imbroglia per vincere, dimostra soltanto che per farlo non può far affidamento sui mezzi propri. Quello che personalmente m’infastidisce, profondamente, è l’abitudine di alcuni di questi soggetti, a professarsi paladini della giustizia. Molti di questi alfieri di quella o questa corrente politico/sportiva, strillavano nei bar desolati di paese, che loro agivano: “per il bene del calcio a 5”. In realtà agivano per proteggere un loro interesse particolare.
Aveva ragione Marco Tullio Cicerone. Diffidate di tutti quelli che aspirano ad un incarico pubblico solo per fare “il bene comune”. L’ambizione personale, la brama di potere e denaro. Questo ci spinge in politica. 60 A.C.
Ieri, come oggi.

 

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