Serie C

Valeria Brattelli: “L’Es Chieti? La scelta più giusta che potessi fare”

Brattelli

Due su due contro la Grifo per accedere alla Final Four di Serie C. L’Es Chieti ne combina un’altra delle sue e continua a sognare il “triplete” (in tasca ci sono già Coppa regionale e promozione), portando il più in alto possibile il nome dell’Abruzzo.
“Potevamo giocare meglio, ma – ripercorre i quarti Valeria Brattelli – considerando l’emozione e l’assoluta mancanza di riposo mentale, è andata bene così. Abbiamo vinto e ora ci prepariamo per le finali del 30 aprile e 1° maggio, perché non andremo a fare una passeggiata: l’emozione a quel punto sarà doppia, ma faremo in modo di continuare a giocare come sappiamo, sperando di concretizzare al meglio tutte le occasioni. Vogliamo goderci ogni istante”.

Ci ha preso gusto, ormai, l’Es Chieti e ancora di più Brattelli, nella sua forma più smagliante dopo anni di tribolazioni.
“Ci sono stati tanti ostacoli lungo il percorso, ma ne sono uscita più forte. In due stagioni col Pescara, mi sono rotta prima un crociato e poi l’altro. Eppure non mi è mai balenato in testa il pensiero di mollare, anzi, ho preso quel che è successo come un punto di ripartenza: il calcio a 5 mi ha dato tantissimo e, in qualsiasi modo fosse possibile, sentivo di dovergli restituire qualcosa”.
In campo torna col Centrostorico Montesilvano del compianto Tommaso di Loreto, che ci ha purtroppo lasciati due anni fa – “un uomo silenzioso, che si faceva in 4 per farci stare bene e mi ha dimostrato tanto nel poco tempo che abbiamo avuto per conoscerci” – ma è con l’Es Chieti che arriva la sua rinascita sportiva.
“Inizialmente non facevo parte del progetto – ricorda Valeria – poi mister Maione mi ha notata in una partita di un torneo, notando in me qualcosa che sarebbe stato utile alla squadra. Non ragiono di pancia, ammetto di averci pensato tantissimo – sorride – ma alla fine ho detto sì e ad oggi pensi che sia la decisione più giusta che io abbia mai preso”.
Un attestato di stima che, notate bene, viene prima di qualsiasi risultato raggiunto.
“Non mi sono mai sentita la persona in più, la “nuova”, ma parte integrante di un gruppo bellissimo che mi ha dato due alternative: vincere il campionato o vincere il campionato – sorride. – Da una parte c’era la mia voglia di tornare a giocare e dall’altra il merito di una squadra che mi ha valorizzata, credo siano due fattori che si sono influenzati a vicenda. E poi ho l’onore di stare al fianco di calciatrici come Silvetti e Nobilio, due emblemi del futsal abruzzese: sento la loro fiducia e voglio dimostrare di poter stare dove sono loro”.

 

 

 

 

 

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