Serie B

Patri Jornet Sanchez, nuova vita col Levante: “Mi diverto come il primo giorno, anzi di più”

Patri, Patri, Patri! Tre firme sul tabellino per una vittoria infrasettimanale che inverte il trend negativo e vale l’aggancio al Pucetta, battuto per 3-1 tra le mura amiche.
“A parte me, non abbiamo tante giocatrici di esperienza, siamo una squadra giovane, ma siamo crescendo tanto e seguendo un percorso giusto per noi. Aver aggregato al gruppo anche le mie amiche argentine Chuby e Mangafas ha contribuito: abbiamo aumentato il livello anche negli allenamenti e ora per guadagnarsi il posto bisogna dare molto di più, cosa molto positiva per noi. Col Pucetta abbiamo fatto una bellissima partita, da squadra, tutte per la stessa maglia, e siamo state brave soprattutto in difesa, rendendolo ancora una volta il nostro punto di forza”.

Eppure, se chiedessimo al gruppo, nessuna esiterebbe ad indicare proprio Patri come valore aggiunto imprescindibile.
“Prima di arrivare qui, Lucy Campanile mi aveva detto che sarei stata un punto di riferimento e quelle responsabilità delle quali mi aveva parlato me le sento e le affronto volentieri. Quando le cose non andavano, me la prendevo proprio sul personale. Ma sono fiera ed è bellissimo che parlino di me come un esempio, come una trascinatrice, perchè fa parte del mio ruolo ed è l’immagine che voglio dare di me. Stare qui mi piace, è la prima volta che arrivo in una società in cui l’obiettivo non sia per forza vincere o salire di categoria, ma far crescere tutta la squadra: per me è una spinta in più, perché è un progetto diverso dal solito”.

Quasi 500 gol in carriera (ne mancano 12 per i grandi festeggiamenti) ed esperienza da vendere, ma Patri guarda indietro con un’umiltà che mette i brividi.
“Non avrei mai immaginato di arrivare così lontano. Ho 37 anni e tante ragazze alla mia età hanno già mollato da un po’, perciò tutto quello che faccio oggi lo vivo come un privilegio. Non ho l’ossessione di essere una fuoriclasse, questa è una cosa che forse mi è appartenuta in passato, ora l’aspetto importante è divertirmi e far divertire il pubblico. Questo mi rende orgogliosa, perché in fondo i sacrifici non sono pochi: mi prendo cura di corpo, mente e anima per fare bene nello sport e ogni anno è più difficile. Quando ho capito di aver la passione per il futsal? Posso risponderti in modo spirituale: io credo sia innata, che venga da una vita precedente. Già a scuola, a 5-6 anni, calciavo tutto quello che avevo nei paraggi, poi ho iniziato a giocare con i maschi, fino a che non sono entrata in una squadra femminile intorno ai 12 anni. Ma anche questo è strano. Nessuno nella mia famiglia ha mai giocato a calcio, anzi, nessuno è mai stato sportivo… e ti assicuro che ho chiesto a tutto il mio albero genealogico – sorride -. L’unica eccezione è stata mia madre: le piaceva tantissimo fare atletica, ma aveva bisogno di lavorare e non ha mai potuto farlo in modo professionistico. La corsa devo averla ereditata da lei, la prima a capire chi sarei diventata: avevo due anni quando ha detto a mio padre “nostra figlia ha le gambe da calciatrice”. Poi ho visto una foto di quel periodo e sì – sorride di nuovo – aveva ragione. Ora sono passati tanti anni, ma mi diverto come il primo giorno, anzi ancora di più perchè so che prima o poi smetterò di giocare per cui gli do ancora più peso. A 20 anni non ci pensi e ti concedi anche delle pause, adesso ho una mentalità completamente diversa: non so quanti anni da giocatrice avrò ancora davanti a me, spero molti, ma nel frattempo voglio godermi al massimo ogni allenamento e ogni partita”.

Tempo di qualità. Questo chiede per sé, ora, Patri. Anche se su di lei il tempo sembra non sortire effetto alcuno.
“Tanta gente mi dà 10 anni di meno, alcuni mi chiedono da quanto ho festeggiato i 18… Sono complimenti che mi fanno sorridere, ma il recupero muscolare è cambiato e faccio sempre più attenzione al mio stile di vita: dormo bene, mi alimento nel modo giusto e ho accanto professionisti, osteopata e fisioterapista, che mi aiutano ad arrivare la domenica in ottime condizioni. Per quanto mi riguarda, l’alimentazione è sempre stata il 70% del successo di uno sportivo, vedi Novak Djokovic, ma è fondamentale anche la testa, quindi essere sempre motivati e mantenere la stessa voglia di vincere nel corso degli anni”.

Anche su questo Patri potrebbe dare lezione e la conferma arriva dalle parole con le quali presenta il derby col Città di Taranto.
“Il nostro obiettivo è arrivare ai playoff e penso che al completo possiamo riuscirci: nella prima parte del campionato abbiamo avuto assenze importanti, ma ora abbiamo riniziato col piede giusto e siamo tanto motivate. Loro sono fortissime e andare a vincere su quel campo non è mai stato facile neanche negli anni passati, ma stiamo crescendo allenamento dopo allenamento e io credo troppo in noi”.

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