Serie A

Susy Nicoletti, applausi al Bitonto: “Rimonta incredibile, ora sotto con gara -1”

“Nella mia carriera ne ho viste tante, ma una rimonta del genere mi mancava…”. Il riferimento di Susy Nicoletti? Ovviamente ai 3 gol in 55” messi a segno da Renatinha, colei che deve essere nata su un altro pianeta per fare quel che fa. “In panchina eravamo agitatissime, vedevamo il Città di Falconara sempre più vicino alla finale e l’arbitro passava dalle nostre parti dicendo di stare calme, che era ancora lunga. Più di una volta, ho sinceramente pensato che ci stesse prendendo in giro, ma alla fine ho dovuto dargli ragione – sorride – perché ha avuto ragione lui”.

Prima l’incredibile 5-5, poi due tempi supplementari al massimo dei giri. Dopo 50′ da leonesse, il Bitonto ha staccato il pass per la sua seconda finale consecutiva. Strana la vita, eh? Appena un anno fa, Susy Nicoletti pensavo all’addio al futsal e oggi si ritrova con un’altra Coppa Italia in bacheca (vinta proprio in quel PalaDolmen che l’aveva vista versare lacrime amare) e con la possibilità di giocare per lo scudetto.
“Si vede che non era il momento di smettere, che il destino aveva in serbo per me un’altra occasione per rifarmi – sorride ancora -. Il giorno dopo la “bella” la sveglia era impostata alle 5.30, ma quella sera è stato impossibile chiudere occhio. Troppa adrenalina in corpo. Erano 10 anni che non vivevo un’emozione simile, dalle finali purtroppo perse contro Pro Reggina e AZ Gold Women”.

“Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto”. Le parole sono di Michael Jordan. Ma in qualche modo descrivono anche l’infinito percorso sportivo di Susy. Che ora – a quasi 40 primavere – ha davanti un’altra possibilità per il tricolore nella serie contro il TikiTaka che inizierà stasera alle 20,30 al PalaRoma.
“Sicuramente arriviamo pronte sia mentalmente che fisicamente. Forse la differenza contro il Falconara l’ha fatta proprio la nostra preparazione: sarà stata anche la spinta emotiva della remuntada, ma – se fosse stato per noi – avremmo continuato a correre per un’altra mezz’ora. Cosa non fare in finale? Pensare di avere davanti una o due partite in casa per recuperare un eventuale risultato negativo: dobbiamo approcciare subito, far capire ciò che vogliamo ottenere in gara -1”.
E tutto questo anche senza Marzuoli, che dovrà scontare una giornata di squalifica.
“La sua assenza peserà tantissimo. Come mister ormai lo consociamo tutti: legge le partite e sa darci sempre il consiglio giusto per cambiarle in corso d’opera. Non averlo in panchina sarà uno svantaggio, ma sappiamo quello che dobbiamo fare e saremo tutte un po’ più responsabili”.

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