Serie B

Lux Chieti, Chiara Cialfi non si perde d’animo: “Ma ora servono punti”

La Lux Chieti non si perde d’animo, ma è arrivato il momento di una decisa inversione di marcia. Tanti, troppi, i gol incassati nelle ultime due partite, troppo pochi quelli segnati: due dati incompatibili con le potenzialità della squadra teatina e con i quali Chiara Cialfi e compagne stanno facendo i conti.
“Non si tratta neanche di valori tecnici. Se perdi l’uomo non sei meno forte degli altri, sei semplicemente distratto. E a noi non può più succedere perché i risultati passano dai dettagli. Insieme a questo aspetto, dobbiamo assolutamente essere più cattive: le nostre marcature sono arrivate quasi tutte su portiere di movimento, a noi – invece – nessuno fa sconti, vedi il Futsal Prandone. Devo aggiungere, però, che l’ambiente aiuterà: pur in una situazione non rosea, la serenità non ci manca”.
Una buona fetta ne porta lei: Chiara la DJ (Tripasia è la hit dello spogliatoio), Chiara che ha un sorriso (e un soprannome) per chiunque, quella che in campo si dice “fredda”, ma fuori dal rettangolo ha abbracci illimitati per tutte le persone che la circondano. Chiara che a 18 anni, dopo 4 passati nel Roseto, si è trasferita da L’Aquila a Pescara per giocare a calcio a 11 e studiare architettura.
“I miei genitori sono fantastici, ma ho sempre avuto tanta voglia di indipendenza. Carattere forte? No, quella è un’altra cosa. In realtà sono troppo buona, è facile mettermi i piedi in testa”.

Non è certamente così nello sport, dove non fa alcuna fatica ad emergere. È durante una partita tra amiche, infatti, che viene notata: ha l’estro del 10 (non a caso il suo numero di maglia) e qualità tecnica. Così un TikiTaka in costruzione le propone di provare col futsal.
“Non mi piaceva il campo piccolo, lo stop di suola era problematico… Ma superato il primo anno, non ho mai più pensato di voler tornare indietro, anzi”.
È tutto più veloce e intenso, inoltre i successi non si fanno attendere: promozione in A2, Coppa Abruzzo, Coppa Italia, fino all’approdo in Serie A, accanto a nomi che le hanno insegnato tanto, rendendola la giocatrice che è.
“La figura più importante è stata Schurtz, ma anche Debora Vanin e Brenda Bettioli mi sono state vicine nel mio percorso di crescita: l’esperienza di gioco con loro ha avuto un peso specifico importantissimo, così come i loro consigli. Magari l’anno scorso li ho più metabolizzati che applicati – sorride -, ora ne capisco tutta l’utilità e cerco di tramandarli anche alla Lux Chieti, per migliorarci a livello generale”.

C’è stato un momento in cui ha pensato di mollare, subito dopo il TikiTaka.
“L’ambiente mi aveva un po’ delusa, mi sentivo scarica. Ho iniziato per la prima volta a pensare che non avrei più giocato. Poi – punta scherzosamente il dito – per colpa di Cecilia Nobilio e Barbara Silvetti, ho cambiato idea, ritrovandomi in un gruppo che sa di famiglia: si cucina in sede, si mangia tutti insieme. Insieme si superano i momenti più difficili”.
Basta un piatto di pasta condiviso per dimenticare una giornata storia. E anche la ricetta col Santa Maria Apparente, in fondo, è semplice.
“Attenzione in difesa e più concretezza. È una neo-promossa come noi, non possiamo sbagliare. Dobbiamo dimostrare che la squadra c’è ed è convinta del percorso che vuole fare”, chiude decisa Cialfi.

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