Serie A

We love Lù! E non è mai soltanto un caso

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Un secondo per innamorarsi, 8 mesi per scrivere insieme una delle pagine più belle della città di Bitonto e della sua realtà più viva e pulsante, la Marbel Bitonto. Guidata dal faro di Lucilèia Renner Minuzzo, la squadra neroverde è arrivata fino ai quarti dei playoff Scudetto, salutando con un beffardo pareggio una stagione che le ha viste crescere in fretta: da matricole ad outsider. Da outsider a certezza. Da certezza a big.

Un caso? No, Lucilèia aveva già fatto volare il Sinnai di Mauro Moi, unica squadra sarda a vincere una Coppa Italia proprio sotto il segno della numero 10 della Nazionale verdero: doppietta contro lo Statte e più di 100 gol con la prima maglia vestita in Italia. Troppi gol in troppo poco tempo per una sola giocatrice.
Un caso? No, perché anche all’esordio della Lazio Femminile non ce n’è per nessuno: 100 gol in regular season (quasi 4 per gara), più altre 31 tra Coppa Italia e playoff. Va meno bene – scusate se rido – l’anno successivo: “solo” 95 reti. E con le 34 del 2015/2016 siamo a 260 in biancoceleste. Nel frattempo ha già vinto i Futsal Awards e il sesto mondiale col Brasile.

Un caso? No. Perché della verdeoro, Lù è la top scorer (ben 77 centri) che a 39 anni da compiere tra poco è ancora indiscutibilmente nella lista del CT Saboia, quando la Nazionale torna in attività a Gondomar, per la tripla amichevole internazionale. Una vittoria e un pareggio col Portogallo, poi il Brasile prosegue con la Spagna e perde per la prima volta dopo 16 anni. Non ho detto un particolare importante: Lù non fa parte della spedizione in terra iberica. È già rientrata alla base, la sua Bitonto, chiamata a gran voce da 1000 e più cuori neroverdi. 1000 e più, esattamente 1016, come i gol realizzati nelle gare ufficiali. Un numero che toglie il respiro.

Domenica l’ultima partita della stagione. Firma l’unica delle sue maglie rimaste poi va via, nascondendo le lacrime. Il giorno rivedo quella maglia tra le mani di una bimba: è Serena, una grande tifosa del Bitonto, che per la sua prima comunione ha chiesto un solo regalo. La 10 di Lù.
Un caso? No, neanche questa volta.

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