Serie B

Nox Molfetta, Nanà: “Il mio segreto? Imparare ogni giorno”

Nanà

Nox Molfetta ai playoff con tanto carattere e grazie ad un asso nella manica. Uno di quelli veri, decisivi per tanti anche in Serie A e nelle massime competizioni ad essa riservate: Fernanda Borzuk de Lima. Nanà, è così che tutti la conosciamo, ha sposato in estate il progetto della neo-promossa formazione biancorossa e l’ha portato in alto: quinta in classifica, ma con il miglior attacco al quale hai contribuito con ben 26 reti. Una sorta di seconda giovinezza per il pivot di Londrina, che lo scorso 11 maggio ha compiuto 37 anni.

“In realtà mi sento una ventenne, con un po’ più di esperienza rispetto alle coetanee e con la piena consapevolezza che impegno e perseveranza possono farci raggiungere risultati meravigliosi. I numeri di questa stagione non rappresentano solo il mio lavoro, ma quello di tutta la squadra e di tutto lo staff che hanno saputo superare anche momenti difficili per arrivare fin qui”.
E qui sta per “zona playoff”, primo step di un percorso che potrebbe portare ad un’altra promozione: si parte dalla sfida secca con la Femminile Molfetta, da affrontare purtroppo proprio senza Nanà e le sue giocate affinate nel tempo.
“Noi che giochiamo più vicino alla porta abbiamo sempre la responsabilità di segnare, ma questo mi viene naturale grazie al continuo allenamento: cerco sempre tecniche differenti per calciare in porta, perché ho imparato che se si fa gol in allenamento, poi si fa gol anche in partita. Ogni giorno cerco di apprendere qualcosa, sono in continua evoluzione. Il segreto è lavorare senza mai fermarsi, non solo in campo, ma anche fuori”.

Sarà lei, dunque, la grande assente nel derby del 22 maggio.
“Mi dispiace molto non giocare il primo turno. Mi aspetto una partita combattuta, nella quale vincerà chi sbaglia di meno e in cui l’attenzione deve essere doppia. Siamo arrivate qui da outsider, ma a questo punto del campionato siamo tutti sono uguali”.
Non resta che attendere cosa accadrà, seduta sugli spalti tra quei tifosi – tanti dei quali anche più piccoli del figlio, Samu – con i quali ha stretto un legame speciale.
“Questa è la cosa più bella del futsal. Essere d’esempio per i bambini. Per me è molto importante senza sapere che si rispecchiano nel mio futsal e nella persona che io sono anche quando non vesto i panni di giocatrice. È qualcosa che mi riempie il cuore di gioia, perché alla fine è questo che conta: il segno che riesci a lasciare nelle vite altrui”.

Foto: pagina Facebook Nox Molfetta

 

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