Serie A

Fifò, la Coppa Italia e i playoff: “Tanta soddisfazione, ora inizia il bello”

Festa, doppia festa, gioia tripla in casa Città di Falconara.
Vittoria nell’ultima giornata di campionato contro la Kick Off, regular season in cassaforte da settimane e la Coppa Italia celebrata davanti e con i propri sostenitori, amici, tifosi che gremivano gli spalti del PalaBadiali.

E’ stata una chiamata a raccolta, alla quale la città ha risposto prontamente e con entusiasmo.  “La Coppa Italia è stata una competizione piena di emozioni” racconta Ana Sofia Goncalves meglio conosciuta come Fifò, un soprannome arrivato quando Ana Sofia muoveva i primi passi in casa e divenuto la sua seconda pelle. Se non la prima.

Non è stato per nulla semplice affrontarla. Giocare tre partite in quattro giorni non è mai facile, se poi le gare sono tutte molto intense e incerte fino alla fine, allora la faccenda si fa più complicata ancora. Per fortuna – aggiunge con un sentimento misto tra il sollievo, la gratitudine e la soddisfazione, siamo riuscite a vincere“. La prima volta al gran ballo delle magnifiche otto per Fifò, la competizione per eccellenza, come la definisce mister Neri.

fifò

E’ stata la mia prima Final Eight, una competizione nuova per me, per quanto in Portogallo esistono competizioni dal simile svolgimento. Pur essendo una novità però, volevo davvero vincerla. Era importantissimo“. E’ questo il minimo comune denominatore che mette in relazione la carriera e la vita sportiva di Fifò, a cavallo tra il Portogallo e l’Italia. “Naturalmente tanto è differente, anche le emozioni lo sono visto che la realtà è molto cambiata rispetto a quella alla quale ero abituata. L’obiettivo però resta sempre lo stesso, vincere tutto ciò in cui sono e siamo coinvolti“.

Ha 21 anni Ana Sofia, ma a sentirla parlare, sembra una veterana della disciplina, ed in effetti lo è. Il 40×20 è la sua casa naturale. 16 gol all’attivo in stagione, per ora. Uno segnato anche contro la Kick Off domenica. Anche il primato nella classifica della stagione regolare era già ampiamente in possesso delle citizens, l’obiettivo era “vincere e rimanere il miglior attacco e la miglior difesa. La squadra ha ben risposto e siamo riuscite nel nostro intento, giocando una grande partita“.

Con la 9 sulle spalle, il suo numero da sempre, il giorno del suo compleanno, la definizione matematica di se stessa, la lusitana si appresta alla parte calda della stagione. E non solo perchè la primavera fa salire le temperature regalando meravigliose ore di luce. Sabato sera sarà già tempo di playoff. L’avversario, il Bisceglie Femminile.

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Un déjà-vu di Coppa. Ha dato tanto filo da torcere la compagine pugliese, rendendo il cammino verso il trofeo impegnativo fin dall’inizio. Il Città di Falconara sa quindi bene la forza dell’avversario che si troverà di fronte. Anche se non sarà la stessa partita afferma Fifò. “Ogni partita è una nuova storia. Ci aspettiamo una gara complicata, nella quale chi sbaglierà meno uscirà dal campo con la vittoria in tasca. Tutto può accadere in partite così, ricche di insidie e difficoltà. Il Bisceglie è una squadra molto ben organizzata, che attende anche un solo errore per punirci in ripartenza. Vogliamo fare il nostro meglio per prendere vantaggio in vista del ritorno“.

Forse questo Paese starà regalando gioie tali da renderlo più accogliente, più casa. Essere forestieri, per quanto si viva delle proprie passioni, non è mai facile. La forza che ha sorretto nei primi momenti e che ora si combina con una realtà divenuta più familiare, è doppia, se non tripla. “Sono gli affetti di casa. Le persone che stimo di più sulla faccia della terra. Loro sono la mia forza e i miei idoli, sono loro che mi spingono ad essere ogni giorno la versione migliore di me“. Soprattutto la nipotina.

Con lei ha un rapporto speciale “anche se non le piace giocare con la palla“. “Venire in Italia con Janice inoltre, mi ha aiutato molto. Lei è come una sorella per me, ci conosciamo da tantissimo tempo. E’ stato bello – continua a raccontare – ritrovare in squadra persone con le quali avevamo già giocato in Portogallo, come Pato e anche il fatto di avere in squadra compagne brasiliane e portoghesi ci ha permesso di non soffrire troppo il gap causato dalle differenze linguistiche. Non posso che ringraziare loro e la società tutto, che ci ha accolto al meglio fin dall’inizio. Credo che tutto questo aiuto molto nell’adattamento, assieme al nostro pubblico che non manca mai di accompagnarci e sostenerci“.

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C’è quindi soddisfazione nell’aria, anche se, precisa “il campionato non è ancora finito. Anzi, è appena iniziato. Sono certo soddisfatta di aver vissuto e vivere ancora una stagione diversa, in un campionato diverso, nel quale ho dovuto adattarmi ad un nuovo gioco. Tuttavia, sono le sfide che ci formano e ci fanno crescere e ho sempre cercato di fare del mio meglio per aiutare la squadra a conseguire i propri traguardi. Inoltre – dichiara in chiusura – riuscire a vincere due titoli nel primo anno in Italia, è sempre bello. Sia per me personalmente che per il club“.

Per ora, la storia dice “due su due”, Supercoppa e Coppa Italia. Ora c’è lo sprint finale verso la vetta del campionato. Se lo scorso anno l’epilogo la lasciato sportivamente l’amaro in bocca, è certo che il Città di Falconara farà di tutto per assaporare il gusto dolce della vittoria. A partire da sabato sera.

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