Serie A

Ylenia Soldano, DNA da estremo difensore, cercando il proprio posto in Serie A

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Alcune cose sono scritte nel dna. Il colore dei capelli, degli occhi per esempio, ma non solo. La passione verso una determinata scuadra di calcio, o un modo di fare, vengono trasmessi da quelli che ci sono accanto nel cruciale momento della crescita e della formazione. Accade così anche con i ruoli e gli sport da praticare: quando in famiglia hai un portiere destinato ad entrare nella storia del primo futsal di alto livello del Paese, è facile che tu non vada poi così lontano dai pali. 

E’ accaduto a Ylenia Soldano, estremo difensore in forza alla Femminile Molfetta che, se non fosse per l’insistenza della cugina, una certa Martina Cacciola, starebbe ancora correndo dietro un pallone cercando di fare gol. “Ora i gol di evito alla mia squadra – si diverte Soldano – Eppure ho iniziato come giocatrice di movimento.

Ma, si sa come funzionano le cose in una famiglia – scherza divertita – Mia cugina Martina (Cacciola) vedeva in me delle qualità che a detta sua dovevano essere portate avanti. Non in mezzo al campo ma tra i pali. Mi spinsi, quasi mi costrinse ad allenarmi come portiere. All’inizio odiavo questo ruolo, piangevo quando mi costringeva a giocare in porta. Ma non è servito molto a farmi rendere conto che aveva ragione: è il ruolo più bello del mondo. Non smetterò mai di ringraziarla per la sua insistenza costante e spronante”. 

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Le prime esperienze fuori dal paese, una generazione piena di germogli a rimabalzo controllato e poi di nuovo una rottura, quella del crociato. “Per diversi anni ho militato in Serie C con Mirabella e Cataforio, la stessa squadra di Silvia Praticò e Annalisa Foti mia compagna anche oggi. La rottura del crociato però, mi ha mezza ko emotivamente, tanto da farmi decidere di smettere di giocare”. 

Ma si sa, al cuor non si comanda, e quando arriva Diego Iessi è difficile dire di no. “Dopo tre anni ferma, la mancanza del futsal era gigante. Se consideriamo anche l’insistenza delle persone a me care (vedi sopra ndr) non potevo che ricominciare a giocare. Lo scorso anno, il primo con il Molfetta, è stato un anno di transizione. Questa è la seconda stagione e, anche grazie a meno infortuni, ho molta più consapevolezza di me. Rispetto allo scorso anno sento di aver fatto dei passi avanti, grazie anche ad Oselame e al mio preparatore. Spero possa continuare questo percorso in salita e perché no, avere il mio primo esordio in serie A”

Per il momento tanto lavoro in allenamento e sostegno costante alle compagne che scendono in campo. Le emozioni però, quelle sono condivise ugualmente. Come la soddisfazione per la vittoria su una squadra come il Montesilvano nell’ultimo turno di campionato. 

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“È stata intanto una partita bellissima da vedere – commenta la numero 27 – l’avrò rivista già 2 o 3 volte. Le mie compagne sono state straordinarie. Tutte, ma soprattutto la mia compagna di reparto a cui ancora oggi faccio i miei più grandi complimenti. Ha fatto una partita sontuosa, proprio alla sua altezza. C’è un clima ancora più bello dopo questa vittoria e credo ci abbia dato ancora più carica e sopratutto consapevolezza di non aver paura di nessuno”.

Next match, Foligno. Ma Soldano invita a fare attenzione. “Il Foligno non credo sia la squadra dell’andata. Sta facendo molto bene, sono cresciute come gruppo e si vede. Hanno regalato anche delle sorprese, quindi sicuramente non sarà una partita facile soprattutto perchè si giocherà in casa loro. Noi faremo la nostra partita – conclude – con la stessa voglia e fame di sempre ma soprattutto con concentrazione perché non sottovalutiamo nessuno”.

 

 

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