Serie A

Margherita Vittorelli, dalla C alla A: “Mi sono tuffata, è quello che fa un portiere”

Vittorelli

Dalla Serie C all’olimpo del futsal. Un doppio salto di categoria dall’altissimo coefficiente di difficoltà, ma con una rete di salvataggio ad ammortizzarlo: la fiducia di un’Audace Verona che ha fortemente creduto in lei, sin dall’inizio. Per Margherita Vittorelli quella in rossonero si sta rivelando un’esperienza totalizzante, a coronamento di un percorso che l’ha vista ricoprire non solo il ruolo di giocatrice, ma anche quello di co-fondatrice di una squadra di futsal tuttora lanciatissima nel campionato veneto-emiliano: l’Annia Serenissima.


“Era un periodo in cui da queste parti era rimasto ben poco a livello sportivo, io ero in cassa integrazione e avevo raccolto le voci di tante ragazze che avevano voglia di buttarsi in un nuovo progetto. Così ho pensato di allestire una squadra: ho bussata a diverse porte prima di trovare la persona giusta in Roberto Paggiarin e porre le giuste basi. Finché ero solo giocatrice, lo capivo parzialmente, ma da quel momento in poi ho compreso a pieno quanto fosse difficile tenere in piedi una società: ci vuole tanta passione, tanto tempo e tanti soldi, spesso pescati dalle proprie tasche. Aiuti non ce ne sono e lo dimostra anche il fatto che quest’anno il campionato Veneto si sia dovuto affiancare a quello dell’Emilia Romagna per poter partire, ma sul campo sono arrivate belle soddisfazioni: prima i playoff con l’Annia Serenissima e poi il Torneo delle Regioni vinto proprio col Veneto, nell’ultimo anno utile per la mia convocazione. È stato un momento indimenticabile”.

E, molto probabilmente, anche la vetrina che ha portato Vittorelli verso la Serie A. La chiamata che qualsiasi giocatrice aspetta, per lei è arrivata dal presidente Betteghella, eppure la risposta non è stata quella più scontata.
“Ebbene sì… ho detto no – sorride – ma per una serie di motivi ben definiti: avrei dovuto lasciare l’Annia, che per me era come una figlia, poi sarei stata il primo portiere e sinceramente, avendo avuto esperienza solo nel regionale con tanto di Covid scoppiato nel mezzo, non me la sentivo. Come ho cambiato idea? Ho parlato con dei preparatori dei portieri dei quali mi fido molto, come Alessandra Onofri, Alberto Nogara e David Calabria, che mi ha seguita anche al Torneo delle Regioni (vinto proprio col Veneto, n.d.c.). È stato proprio David a dirmi che il portiere si butta e se non l’avessi fatto l’avrei rimpianto. E così quel no, dopo 2-3 mesi, si è trasformato in sì”.

Ma la consapevolezza, quella vera, è arrivata un po’ più tardi: esattamente nel tragitto fino al PalaLupatotina per la prima di campionato contro il Falconara.
“Ho rivissuto in modo velocissimo il film degli ultimi anni e ho tirato fuori la prima foto in porta. Non avevo neanche una divisa, solo una semplice casacca: è stato Walter Favaretto ad avere l’intuizione di farmi andare tra i pali ed a lui che devo tutto. Mentre ero in auto, gli ho chiesto di spiegarmi come avesse fatto in soli tre anni a portarmi fin qui – sorride -. L’esordio è stata un’emozione grande, avevo gli occhi lucidi al saluto. Era bellissimo vedere tutte quelle persone sugli spalti a guardarci: è che, spesso, mi sento ancora quella dall’altra parte. Quella che va su Futsal TV a vedere gli highlights delle partite di A, solo che adesso in quelle partite ci sono proprio io. Non sono ancora riuscita ad abituarmici”.

Tutto oltre le aspettative e Vittorelli sa chi ringraziare per questo. “Le mie compagne sono state fondamentali: probabilmente temevo un po’ l’impatto, invece sono state incredibili soprattutto per la pazienza dimostrata nei miei confronti. So di non aver l’esperienza per stare al loro passo, ma vederle giocare è incredibile: ogni sera torno a casa dopo l’allenamento che ho ancora gli occhi a cuoricino. Quando torno dalle mie parti mi chiedono: “ma tu giochi con la Pomposelli?” E io rispondo che non hanno la più pallida idea di che fortuna io abbia. È bellissimo riuscire a fare questo sport e con loro accanto ancora di più”.
Domenica un’altra giornata insieme, l’ultima del girone di andata contro l’ostico Molfetta, poi la pausa per le feste natalizie per tirare le somme di quanto fatto nel 2023.
“Siamo partite contro le campionesse d’Europa del Falconara, abbiamo proseguito con le tricolori del Bitonto e stiamo chiudendo l’anno con altri due squadroni, prima il TikiTaka e ora le biancorosse. Ma i risultati si stanno vedendo e miglioreranno col tempo perché stiamo lavorando bene. Pensando alla prossima gara – continua Vittorelli – di solito io guardo solo piedi e pallone e non conosco i nomi delle avversarie, ma in questo caso la fame le precede. Cosa promettiamo ai tifosi? Di sicuro una bella sfida a livello di emozioni, poi – alla sirena – vedremo se saremo riuscite a raccogliere qualcosa di importante anche a livello di risultati”.

Foto: Federica Arca

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