Serie A

Alena Gatti, emozioni da Serie A: “All’Audace per inseguire un sogno”

Alena Gatti

Immaginate di avere solo 17 anni e di fare il vostro esordio in Serie A sul risultato di 2-2, nel bel mezzo di uno scontro diretto che vede la vostra squadra carica di 5 falli a 5’ dalla fine. Paura, eh? Forse un po’ ne ha avuta anche Alena Gatti, ma è stata bravissima a metterla subito da parte per far sì che l’Audace Verona potesse fidarsi ciecamente di lei.
“Quando ho visto Vittorelli uscire, ho pensato che fosse davvero grave e mi sono dispiaciuta per lei. Ma poi ho pensato anche che fosse finalmente arrivato il mio momento. Mi sono concentrata per cercare di giocare come so, senza farmi influenzare da nulla: né dall’inevitabile tensione, né – sorride emozionata – da mio padre che sugli spalti è scoppiato in lacrime. La mia reazione sul gol del 3-2? Sono corsa ad abbracciare tutte e ho tirato un sospiro di sollievo, ma senza mai staccare la testa perché il tabellone segnava ancora poco più di un minuto di gioco. Per me è finita davvero solo quando ho sentito la sirena e sono andata da papà. Mi ha detto che sono il suo orgoglio”.

Questa, in fondo, la sfida più difficile per Alena: vivere lontana dalla sua famiglia.
“Già. Anche se Accademia Calcio Bergamo e Rappresentativa Lombarda sono state le mie zone di comfort in questi anni, entrare in un nuovo gruppo è stato davvero l’ostacolo minore. La mancanza di casa, soprattutto di papà che è il mio più grande fan, è una prova quotidiana. Ma d’altronde sto coltivando un sogno ed è giusto che io lo rincorra con tutte le forze, vicino o lontano che sia”.
Sacrifici che fanno maturare in fretta, che fortificano. Che ti permettono di guardarti allo specchio con occhi diversi.
“Onestamente non avrei mai pensato di farcela, ma ora sono felice di esserci riuscita anche grazie a chi mi circonda è mi dà tanta sicurezza. Anche avere per la prima volta un preparatore dei portieri è un valore aggiunto fondamentale: sono qui solo da pochi mesi, eppure mi sembra di essere cresciuta tanto”.
Quanto sarà cresciuta tutta l’Audace Verona, invece, ora potrà dirlo la sfida contro quel Pelletterie che insieme al T&T Royal Lemezia chiude la classifica.
“Questo non ci rende affatto tranquille. Molte volte non è il piazzamento di una squadra a parlare, ma la concentrazione con la quale si scende in campo: anche un’avversaria tecnicamente meno forte può avere la meglio su un gruppo disattento, perciò massima serietà. Questi punti possiamo portarli a casa solo se non sottovalutiamo l’impegno”.

Foto: Federica Arca (Audace Wave)

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