Serie C

Tempesta fissa gli obiettivi: “Creare identità di gioco, con l’Aradeo per il riscatto”

Tempesta

Come per Buono, anche quello di Alessandra Tempesta è un ritorno alla Futura Bitonto, la prima squadra che – a 22 anni – le ha fatto realmente conoscere il futsal. Prima dei colori neroverdi, solo tornei scolastici o amatoriali, disputati in campi distanti dalle misure regolamentari e (spesso) con docce fredde negli spogliatoi. Poi arriva lo Csen.
“L’allora condottiera Roberta Varano si aspettava di allestire una squadra di ragazzine, ma all’appuntamento si sono presentate tutte ragazze piuttosto cresciute – sorride –, come me. Lei è stata la nostra scuola futsal, è stata una bella esperienza tanto che l’anno successivo si crearono i presupposti per una partecipazione al campionato FIGC”.

Siamo nel 2015 e si inizia fare sul serio. Tempesta rimane al Bitonto fino al 2019, poi passa alla Makula Nox Molfetta in A2 e successivamente alla Femminile Molfetta di Iessi per “un anno di crescita, che mi ha permesso di allenarmi con giocatrici di livello e di crescere a livello personale e di squadra”. Nel biennio successivo ancora Nox Molfetta fino al culmine del percorso biancorosso rappresentato dalla qualificazione alle Futsal Finals di Salsomaggiore Terme.
“Un gruppo straordinario guidato da una grande allenatrice, De Bari, della quale ho sempre apprezzato il modo di lavorare. Avrei potuto continuare, ma per me era subentrata un po’ di stanchezza e la categoria richiedeva troppo impegno. Pur sapendo che me ne sarei pentita ogni domenica, avevo davvero deciso di fermarmi per un po’. Ma tra il dire e il fare, si è messa di mezzo Teresa Pagone (anche lei alla Futura Bitonto ed ex compagna nel primo capitolo in neroverde, n.d.c.): mi ha chiesto di tornare a giocare e di farlo con loro, avrei ritrovato il gruppo storico e mi sarei divertita”.

Convinta. Alessandra cambia idea e torna ad indossare gli scarpini abbandonati solo per un attimo. La nuova stagione non è iniziata nel migliore dei modi, ma il margine di miglioramento è enorme.
“Con l’Aradeo, all’esordio in campionato, non ce la siamo cavata male. Alla fine i gol avversari sono nati da episodi che potevamo evitare. In Coppa, abbiamo affrontato un Noci più attrezzato e con un gioco di squadra delineato, che poi è quel che in questo momento ci manca. Ci servirà tempo per conoscerci e trovare una nostra identità, ma c’è tanto impegno”.

Testa ai prossimi impegni: il 22 ottobre di nuovo con l’Aradeo (ma in Coppa) e il 29 col Bitetto, per seconda giornata di regular season.
“Potrebbe essere una buona occasione di riscatto, ma dovremo essere più attente e concentrate in fase difensiva per poi pensare ad attaccare, altrimenti si pareggia e non si vince – sorride Tempesta -. Il Bitetto? Squadra giovane che non conosco molto bene: la speranza è quella di toglierci subito una prima soddisfazione. Che non deve coincidere per forza con i tre punti, ma di sicuro con una prestazione che faccia vedere i frutti del nostro lavoro”.

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