Un anno di rivoluzione. Tante cose sono cambiate intorno a lei, ma lei non cambia mai. Garra, fisico, personalità: lo stile ruvido ed efficace dell’Amazzone di Póvoa è inconfondibile. Così come il coro che il pubblico dello Stilcasa Costruzioni Falconara intona dopo ogni chiusura o ripartenza: “Isa Pereira, lalalalalalaaa!”. E c’è chi lo ha letto cantando e chi mente.
“Questo è il mio posto – dice con tono solenne -. Dopo 4 anni con lo stesso staff e più o meno con lo stesso gruppo, è stato strano vedere tante facce nuove. Mi sono sentita un po’ come nel 2019, quando la nuova arrivata ero io. Ma poi entro nel PalaBadiali e riconosco casa mia. Penso: “Ci sarà da lottare, ci sarà da soffrire, ma questo è il mio posto”. Adesso ho più responsabilità e più maturità, almeno spero – sorride – per poter trasmettere l’anima del Falconara a chi è arrivato e costruire un nuovo gruppo”.
Un’operazione delicata, eppure da svolgere in tempi brevi.
“Sul calendario di ottobre ci sono cinque partite, tre delle quali contro squadre che puntano a vincere e una che considero uno scontro diretto per il quarto posto. Inizio facile per noi, no? – ride -. Credo che i risultati conquistati fino ad oggi siano stati molto buoni e per nulla scontati. A livello tattico e di amalgama abbiamo chiaramente ancora delle lacune da colmare, ma abbiamo compensato con la mentalità, la voglia e il cuore, che poi è l’ingrediente principale. Ci sono state partenze importanti – quella di Taty, per esempio, che è una delle migliori giocatrici al mondo, o quelle di altre giocatrici che sono state fondamentali in questi 4 anni – ma questo è il futsal: a volte ci sono grandi cambiamenti che dobbiamo affrontare in modo positivo. È un nuovo ciclo, c’è bisogno di tempo per riuscire a capire cosa potremo fare, ma la squadra è forte e sono contenta di come lavoriamo insieme”.
Ora l’esamone Bitonto per le citizens, che proprio al PalaPansini l’anno scorso persero la possibilità di giocare la terza finale scudetto consecutiva.
“Non possiamo permetterci di pensare al passato, per quanto dura sia stata la sconfitta hanno meritato di essere campioni. Certo il Bitonto è ancora favorito in tutte le competizioni: se chiedessimo in giro, forse ci darebbero appena il 20% di probabilità di tornare a casa con una vittoria. Ma la nostra mentalità sta nel credere con tutte le forze a quel 20%. Sarà una partita importante per noi: indipendentemente dal risultato, dobbiamo mettere in campo tutto quello che abbiamo fatto vedere fino ad oggi, ma diminuendo gli errori”.
Non concedere nulla come regola base in un campionato che “negli ultimi anni si è consolidato come uno tra i più competitivi. Forse come movimento a 360° c’è ancora da migliorare rispetto ad altri paesi, ma questa Serie A vanta squadre con identità di gioco ben precise e interpreti fortissime. Occhio al Montesilvano, che ha bisogno di tempo per dimostrare tutte le sue potenzialità ma è una squadra abituata a essere pronta nei momenti decisivi. Per il quarto posto credo che sua una lotta tra noi, Kick off e Molfetta, senza dimenticare la Lazio che è sempre imprevedibile. Anche la finale scudetto con la formula della gara secca sarà molto bella: un po’ come in Coppa – chiude la sua analisi Isa – nulla sarà scontato”.