Serie A

Statte, Nicoletta Mansueto: “Vogliamo dimostrare il nostro valore”

Compleanno speciale per Nicoletta Mansueto. Il suo Italcave Real Statte, conquista l’accesso in semifinale di Coppa Italia imponendosi su un ottimo Capena. Una partita dalle mille emozioni e sfumature per le pugliesi. Bella da vedere e da giocare secondo la numero 22 rossoblu. L’emozione della prima, però, non ha risparmiato nessuno.

Siamo scese in campo sapendo che sarebbe stata una partita alla nostra portata. Tornare a rivivere l’emozione della prima di Coppa Italia, dopo un anno di stop, ci ha fatto un po’ tremare le gambe. Ho avuto l’impressione che stessi giocando la Final Eight per la prima volta.

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Lo scorso anno mi è mancata molto. Inoltre, prima della pandemia, il nostro anno è terminato con la delusione per il risultato di una Coppa della Divisione giocata in casa nostra. Avevamo una gran voglia di riscatto. Volevamo dimostrare che lo Statte c’è e non muore mai“.

Il pronostico poteva dar per favorite le ragazze di Tony Marzella, sul campo le avversarie del Capena avevano altrettanta voglia di dimostrare il loro valore. Questi, gli ingredienti per la partita più vibrante andata in scena all’RDS Stadium nella giornata di ieri.

Ho fatto i complimenti a Bea Martin, mia compagna di squadra nel mio primo anno a Statte. Quando sulla carta danno per scontata la tua vittoria, il peso delle aspettative si fa terribilmente sentire. A tal punto da impedirti di vedere l’obiettivo finale chiaramente. Volevamo dimostrare il nostro valore. Segnalare la nostra presenza, con forza. Eppure siamo andate in difficoltà, mentale.  La differenza nell’approccio alla gara credo sia imperniata intorno a questo punto: il Capena ha affrontato la gara con più leggerezza.

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Come squadra con l’ausilio anche delle nostre individualità, siamo riuscite a superare l’empasse incontrata nel primo tempo.
Nell’intervallo abbiamo corretto alcuni aspetti dell’impostazione tattica, sfruttando l’ampiezza del campo a nostro vantaggio”.

Tra tutti i momenti vissuti ieri, uno rimarrà indelebile nella memoria di Nicoletta. “Non dimenticherò mai il momento del gol del 5-4 di Renata, la sua esultanza. Ha guardato ognuna di noi, urlando tutta la sua convinzione. In brasiliano chiaramente, con un linguaggio decisamente colorito. Così facendo però ci ha spronate, ci ha fatto uscire fuori da quello stato di incredulità per l’andamento della gara che stavamo vivendo”.

In quel momento è arrivato il cambio decisivo di passo della squadra, coronato anche da un gol per la numero 22. Questa volta, con una dedica speciale. “Il gol di ieri è dedicato a mio nipote. Sono diventata zia da poco, una gioia immensa, e sono felice di avergli potuto dedicare una rete nel suo primo mese di vita. Mi piace pensare sia un regalo anche per lui. Quello che mi dispiace, invece, è non avere la possibilità di avere la mia famiglia sugli spalti, loro che mi seguono ovunque”.

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La differenza più palese in questa Final Eight, rispetto alle edizioni passate, è proprio la mancanza di pubblico. Spalti vuoti, condizione obbligata per una pandemia che tanto ha modificato le nostre abitudini. “Giocare senza pubblico fa tanta differenza, soprattutto in competizioni come la Coppa Italia. Oramai siamo abituati in campionato, ma la coppa è l’evento che tutte aspettiamo, molto più dei play off, proprio per l’aria di festa che si respira. Vedere gli spalti vuoti da un senso di malinconia. Voglio vedere il bicchiere mezzo pieno: sono felice perché, nonostante tutto, abbiamo la possibilità di giocarla”.

Realizzo quanto, negli ultimi cinque anni Nicoletta sia cresciuta. Come donna, giocatrice, con tutte le incombenze che il ruolo genera. “Eh si Fede, con oggi, sono 24 anni e, negli ultimi cinque, ho maturato tanta esperienza“.

Esperienza al servizio dell’Italcave Real Statte. Soprattutto in vista della semifinale conto la Lazio. “Oggi è una giornata di riposo, di festa, e sono felice di vivere il compleanno in compagnia delle mie compagne di squadra. In considerazione della zona rossa in cui siamo confinati a casa.

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Il pensiero però è già alla gara di domani. La Lazio è una squadra forte e molto ben organizzata. In campionato l’abbiamo battuta due volte, ma il campionato non conta nulla, non ora. La coppa è tutt’altra storia. Ha già dimostrato di sentirsi a proprio agio in competizioni di questo tipo, basta guardare a come ha battuto la Salinis in semifinale nel 2019. In partite secche come queste possono darci filo da torcere.

Ma noi ci siamo. Siamo consapevoli di noi stesse e della squadra che siamo. Rispettiamo ogni avversario ma le nostre avversarie devono aver paura di noi, perché daremo tutto per riuscire a conquistare la finale. Scendere in campo dal primo minuto con la giusta mentalità, farà la differenza. Per me poi – conclude – raggiungere la finale sarebbe davvero un gran bel regalo di compleanno“.

 

 

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