Serie B

PSB Irpinia, Antonella Sabatino: “Questa squadra la sento mia in tutte le sue componenti”

Antonella Sabatino ha parlato, ed è questa la prima vera notizia. Già, perché chi conosce “Saba”, così la definiscono amici ed amiche, sa benissimo che il silenzio è il suo forte. Saba fa silenzio, le parole le pesa bene perché a queste le dà valore. E non solo. Parlare significa anche sporcare, macchiare qualcosa o qualcuno quando non è tempo, non c’è modo e non c’è nemmeno il motivo. E poi parlare significa esternare e ci sono cose che “Saba” preferisce tenere sempre dentro, come fosse qualcosa di assolutamente geloso da custodire. Non si parla, si sente. Vale per le emozioni e vale per il campo, nel campo. Saba è così, Saba la devi sentire senza ascoltarla. Basti pensare che il suo mister glielo chiede sempre: “Quanto mi ami Saba?”. La risposta è emblematica, significa tutto: “non si dice”. Sissignore, non si dicono certe cose perché finirebbero per sminuirsi. Qui però, oggi, si apre un po’ e parla della sua esperienza irpina.

Inizio non facile, quel 14 settembre 2023 quando la società decide di ridurre il budget e tre ragazze “abbandonano la nave” prima di salpare. Lei no, lei è rimasta. “È stata una situazione molto delicata – dice con fatica – e ti viene da pensare: cacchio, nemmeno il tempo di partire. Avrei voluto affrontarlo insieme a tutte ma ognuna è responsabile delle proprie scelte ed io ho deciso di rimanere per due motivi: il mister e perché sentivo di aver fatto la scelta giusta… Non potrò mai dimenticare quella interminabile giornata”, sorride. A quanto pare ha fatto la scelta giusta perché una Saba così non si vedeva da tempo. Gol, assist, tanto gioco. Saba è tornata, “finalmente valorizzata”, dice lei. E prosegue: “Anni duri, dove non potevo fare altro che lavorare duramente per aspettare una società, un allenatore e il momento giusto per esprimermi al meglio. Ed eccomi qui. I sei mesi al Grottaglie mi hanno lanciato da Mardente e all’Irpinia e devo dire che sono resuscitata perché mi sento in fiducia e abbiamo un tecnico che lavora sulla mente e non solo sul gioco dove onestamente è un fenomeno. Anzi, non riesco a capire se è più bravo come mister o come psicologo, sicuramente è completo. Oggi tutti i miei sacrifici vengono ripagati e l’Irpinia la sento mia in tutte le sue componenti”.

E’ una Saba sorridente, strafelice, sempre in compagnia di Brenda Moreira con cui forma la coppia della battuta facile e rappresentano la disperazione de el loco. Scherzi nello spogliatoio e battute con i doppi sensi per poi diventare rosse e nascondersi una dietro l’altra. “Ho un rapporto fantastico con tutte le compagne – dice Saba – ma la convivenza con Brenda mi ha fatto trovare una vera amica che comprende i miei silenzi e mi viene dietro quando ho voglia di sbizzarrirmi. Ogni tanto esagera e mi fa arrabbiare, ma poi le ricordo che siamo due donne del sud e so difendermi. Lei non è brasiliana, lei è pugliese con residenza ad Ariano. Con le altre mi arrabbio in allenamento ogni tanto, ma qui la competizione è alta ed è normale. Poi però sorridiamo sotto la doccia. Occhio ad Aresu, è proprio brava e non me lo aspettavo così forte”. Una Saba ritrovata perché “Mardente ti fa giocare a futsal, quello vero. E’ pazzo si, ma di tattica e di una ossessiva mentalità vincente, forse la cosa che ci accomuna. Lui, come me, non vuole perdere mai. Qualche volta gioca con noi e guai se perde, rosica fortissimo. Chi lo conosce profondamente lo ha sempre definito un visionario, oggi ho capito perché e devo dire che aveva ragione”. Fino ad ora una sola sconfitta, quella di Matera, arrivata forse in maniera immeritata. Saba ammette degli errori: “Senza due nostri autogol, forse, sarebbe finita in maniera diversa. Ma quando perdi devi imparare dagli errori e noi, in quella gara, causa un blocco mentale non ci siamo espresse al meglio sotto l’aspetto tattica. Al ritorno saremo pronte. Spero di proseguire così e migliorarmi ancora grazie a questo ambiente che definire professionale è il minimo visto che possiamo contare anche sul numero uno dei preparatori atletici in Italia: Paolo Aiello. E’ strano come due amici, due ragazzi di Calabria, siano i migliori mai incontrati prima. Insieme sono una potenza ed è quello che vorrei fare da qui alla fine: andare a bomba per far festa con le mia compagne e le mitiche Ornella e Gina (ds e team manager della squadra, ndr). Ora ho parlato pure troppo, torno ai miei silenzi”. Firmato, Antonella Sabatino per tutti Saba.

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