Serie A

Le discese ardite e le risalite dell’Athena, Ledda: “Il 2022, un nuovo inizio”

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Le discese ardite e le risalite
su nel cielo aperto e poi giù il deserto

Se non fosse per lo stop di campionato deciso dall’ormai ahimè inseparabile compagno di viaggio chiamato COvid-19, l’Athena Sassari spererebbe di continuare sulla scia dei versi di Battisiti. E poi ancora in alto, con un grande salto.

La vittoria contro il Padova, che porta con se 3 punti e il secondo successo stagionale, sembra lontana settimane se si pensa all’ultimo impegno in casa del Bitonto che ha visto il Sassari arrendersi con un importante passivo di reti.
Nel mezzo, una panchina vacante, giorni ancora di incertezza su quella che sarà la guida tecnica, e un campionato che non offre sconti di sorta.

Abbiamo subito un passivo pesante è vero, che però è giustificato a metà“. Commenta così Alessia Ledda. “Nel primo tempo abbiamo difeso abbastanza bene, chiuso i primi venti minuti sul 4-1 ma con il quarto gol preso in situazione stramba, nella quale eravamo tutte ferme poichè c’era una compagna a terra. Ma questo è solo un episodio, non incide più di tanto. Nonostante tutto non stavamo giocando male, abbiamo avuto le nostre ripartenze, segnato un gol e costruito qualche altra occasione che però non siamo state brave a concretizzare.

Nel secondo tempo invece abbiamo subito un calo di concentrazione e, contro squadre come il Bitonto non te lo puoi proprio permettere. La conseguenza è stata il risultato che illuminava il tabellone a fine gara. Le individualità che ha la squadra pugliese non perdonano da nessuna parte del campo. E’ un peccato per come sia andata“. Non avere una guida in panchina ha inoltre inciso sull’economia della gara. “La squadra si sa non è fatta solo dalle giocatrici. Non avere una figura in panchina che ti guida, ha gravato molto sull’andamento della gara. Ci auguriamo di trovare presto un nuovo equilibrio per provare a fare meglio di ora“.

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Lo stop forzato, in questo caso, gioca come alleato nella partita salvezza. “Non giocare questa domenica, ci consente di avere più tempo per iniziare un nuovo percorso, con una nuova guida tecnica e un girone di ritorno tutto da giocare“. Letteralmente, è un campionato nel campionato. “Non avendo avuto buoni risultati fino ad ora, non avere un mister, rende tutto più difficile, quindi speriamo che arrivi presto questa figura così importante“.

Nelle dichiarazioni rilasciate dal Presidente Ardito, tra le motivazioni della scelta di interrompere prematuramente il rapporto di collaborazione con Mister Rino Monti, c’è anche la volontà di dare una scossa a tutto l’ambiente, di risvegliare gli animi, riattivarli fornendo nuova linfa vitale. “Vivendo la squadra, posso però dirti che sono molto fiduciosa, perché ci sono tutte le prospettive per fare bene, la società sta lavorando tanto per questo“.

Chiunque siederà sulla panchina sassarese può avere la certezza di avere a disposizione tutte le qualità ed energie della giovane Alessia Ledda. “Anche se gioco da poco tempo, sono consapevole di ciò che sono in questo momento, di ciò che posso diventare e soprattutto so quanta dedizione infondo per raggiungere questo traguardo. Per le mie caratteristiche, il ruolo di laterale è congeniale. Corsa e costruzione per permettere alle mie compagne di trovarsi nelle migliori condizioni per segnare.

Anche se io, personalmente, non sono mai stata una gran finalizzatrice. So che questo non è un mio punto forte e, proprio per questo, cerco sempre di allenarlo con maggiore impegno. Solo così sarà possibile timbrare il cartellino dei marcatori con il primo gol in serie a. Sarebbe davvero bellissimo”. C’è ancora tempo, c’è ancora modo. “Il girone di ritorno è tutto da giocare e, perché no, anche i play out da disputare. Vogliamo scongiurare la retrocessione diretta, giocandoci le nostre carte fino alla fine, anche se la mano che ci è capitata non è delle migliori“.

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Dalla parte delle sassaresi, tutta l’esperienza immagazzinata nella prima parte di stagione. Oramai l’emozione della Serie A è acqua passata. Adesso vige la consapevolezza di dover scendere ogni domenica in campo e prepararsi ad affrontare avversari di grande caratura. Che siano quelli che scendono in campo con una maglia diversa, che siano le insicurezze e le paure personali che, in questo caso, indossano gli stessi colori di appartenenza.

Un po’ come fosse una lotta tra Davide e Golia, Alessia Ledda si augura che, anche in questo caso, la meglio l’avrà la parte in causa meno quotata. L’underdog di turno: l’Athena Sassari.

Ho sempre detto che è stata una cosa da folli intraprendere l’avventura della serie A. Ma, ad oggi, posso dirti che l’esperienza maturata contro le squadre che abbiamo affrontato, ci ha fatto crescere tantissimo, sia come giocatrici che come persone. Entrare nei meccanismi della massima serie, fronteggiarsi contro le migliori giocatrici del mondo, ci ha fatto rendere conto del nostro punto di partenza e ci ha indicato i passi da percorrere per ridurre il gap sia personale che di squadra rispetto alle grandi. Ha dimensioni rilevanti il bagaglio che ci stiamo costruendo partita dopo partita.  Sicuramente, tutto questo, nel girone di ritorno avrà la sua importanza“.

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La voglia e la determinazione di rimanere aggrappati al treno della Serie A, ci sono tutte. Ed è proprio qui che Alessia si vede nel prossimo futuro. Anche se non sempre è facile pensarlo. “Ci sono momenti in cui penso di non farcela, credo sia normale però, vista la difficoltà e la frustrazione che a volte la accompagnano. Ma credo di avere le carte in regola per poter continuare a crescere e dire la mia in questo mondo”.

E se non dovesse andare come tutti a Sassari vorrebbero? “Il massimo, il mio sogno, è rimanere in A con questa squadra. Se non dovesse essere così, mi piacerebbe avere l’occasione di vivere nuove esperienze lontana dalla Sardegna. Non mi sono mai allontanata dalla mia regione. E’ una cosa che, da un lato mi fa paura, dall’altro so che mi metterebbe in condizione di confrontarmi con nuovi punti di vista, di vivere nuove esperienze, per crescere come donna e come giocatrice.

In questo preciso momento, però, il mio intento è dare tutto ciò che posso e anche qualcosa di più per aiutare l’Athena Sassari a raggiungere l’obiettivo che tutti vorremmo conquistare. Ci riusciremo? Lo spero. La cosa sicura – conclude la numero 5 – è che ci proveremo fino alla fine“.

 

 

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