Serie A

Giusy Soldano, una vita per il futsal: “Lo rifarei altri cento miliardi di volte”

Soldano

26 anni sui campi di calcio e futsal, al netto di quelli trascorsi nelle formazioni giovanili a partire da Trani, la sua città natale. Tra Giusy Soldano e questo sport c’è un legame speciale che ha trasformato le stagioni in attimi, come sempre accade quando ci si diverte e il tempo vola. È già finito? In questa domanda che arriva alla soglia dei 42 anni, c’è già la risposta a quello che vorrei domandarle.
“Lo rifarei altri cento miliardi di volte. Il calcio mi ha insegnato a vivere e sento di avere ancora la stessa passione di 26 anni fa, ma è un passo da fare”.
Come immagina l’ultimo giorno su un campo? Questa domanda rimane in sospeso, un po’ perché non vorresti mai veder piangere un’amica, un po’ perché Giusy raramente cambia idea su qualcosa. Non chiederlo mi lascia la speranza che questa sia l’eccezione. Che si e ci conceda ancora un po’ di tempo.

Gli ultimi 5 anni sono stati col Bisceglie, prima ancora Focus e Arcadia. C’è stata solo un’avventura extra-pugliese, proprio con il Pescara – allora Fas – che è arrivato al PalaDolmen col titolo di vice-campione d’Europa.
“Ospitarlo è stato un onore, ancora di più per me che in Abruzzo ho lasciato un pezzo di cuore, ma siamo rimaste concentrate il più possibile sulla gara sperando di riscattare il derby. All’inizio è stata equilibrata, poi ci siamo distratte due volte su palla inattiva e con le biancazzurre questi episodi li paghi”.
Nulla di tutto questo potrà accadere contro il Padova, nell’anticipo che tanto potrà dire in ottica qualificazione alla Coppa Italia. E considerate le voci di corridoio che danno la prestigiosa kermesse proprio al PalaDolmen, la trasferta in terra veneta vedrà Soldano e socie ancora più motivate a fare risultato.
“Se davvero dovesse essere così, sarebbe impensabile una Final Eight a Bisceglie senza Bisceglie. Sabato avremo la prima di tre finali consecutive, per cui portare punti a casa sarà fondamentale. Sulla nostra classifica rimane la “macchia” della sconfitta col Sassari, ma sostanzialmente credo siano rispecchiati quei valori che ci permettono di vedere la qualificazione come un obiettivo alla nostra portata”.

E mentre le grandi giocano per il pass, le piccole dell’Under 19 – un vivaio di quasi 50 iscritte, interamente coltivato proprio da Giusy e Gina Martino – hanno iniziato il loro campionato regionale ASC con una rotonda vittoria contro la Monospolis.
“E’ un progetto partito per far allenare le ragazze tra loro, senza chiedere permesso a scuole calcio maschili, ma è diventato molto di più. Queste cucciole mi ricordano il calcio a 5 di quando ho iniziato io: quello in cui si nasce e si cresce tutte insieme, imparando ad amare sempre la stessa maglia, quello in cui la squadra diventa una famiglia. Cerco di insegnare loro tutto quel che è stato insegnato a me: passione, rispetto per le regole e per i ruoli, spero che tutte possano prendere il meglio da questo sport, così come ho avuto la fortuna di fare io”.
Che questo sia davvero l’ultimo anno da giocatrice o meno, la Scuola Calcio Bisceglie Femminile andrà avanti comunque con lei. Uno spiraglio di futuro che consola entrambe.
“Nella mia carriera ci sono stati momenti bellissimi come la vittoria della Coppa Italia a Norcia con lo Statte o la salvezza conquistata con la Focus Foggia e se immagino la fine di tutto questo, sono lacrime. Ma poi arrivo al campo e ci sono le mie bimbe: con loro non c’è un giorno più bello, ogni giorno è il più bello, ogni attimo e così via”.

 

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