Serie A

Arianna Pomposelli e la poesia del futsal: “Una magia che non deve perdersi”

Salvezza alla portata, qualificazione alla Final Eight ancora possibile. È l’effetto dei tre punti nel derby che hanno riacceso la luce, dopo sette giornate vissute nella penombra di imprese rimaste incompiute. Stavolta è tutto vero: l’Audace Verona piega il Padova su Sky e torna a muovere la classifica verso il principale obiettivo stagionale.
“Abbiamo sempre detto che tutto quel che verrà in più, sarà guadagnato, ma – commenta Arianna Pomposelli – questi sono punti fondamentali soprattutto per la permanenza nella categoria. L’imperativo era portarli a casa e ci siamo riuscite, è un successo che dà morale”.
Anche se tra le onde alte degli ultimi due mesi, comunque, il faro di Pomposelli non si è mai spento. Prova ne siano i sei gol già realizzati, uno più bello dell’altro, e le sue intramontabili giocate applaudite al di sopra di qualsiasi fede calcistica.
“Quel che mi era mancato nell’ultimo anno è stata un po’ di fiducia, ma ora mi sento una giocatrice ritrovata sotto il profilo mentale, che poi è quello che fa la differenza. Sono in un contesto bellissimo con persone positive che ti stimolano a fare meglio per te stessa, per la squadra e per portare la società lassù, dove meriterebbe di stare per come lavora”.

Un passo avanti intanto c’è stato, con l’aggancio alla Kick Off della quale Arianna ha fatto parte nelle ultime due stagioni, mettendo in bacheca Supercoppa e titolo di MVP.
“Difficile parlare di sfida “amarcord” dato che del gruppo al quale ero affezionata è rimasta soltanto Bovo, ma – grazie a quella squadra – ho conosciuto tante persone importanti e stretto legami che ancora mi porto dietro. Dal punto di vista emotivo ora sarà una partita come tutte le altre, con la consapevolezza però che metterà in palio punti importanti: tatticamente lavorano molto bene, ma noi vogliamo dare seguito al momento positivo vissuto contro il Padova, pur sapendo che c’è ancora tanto da migliorare rispetto al derby stesso”.
Un’altra domenica vissuta in diretta su Sky e un altro successo nella direzione della crescita del movimento femminile.
“Ho sempre sostenuto l’importanza di arrivare nelle case della gente e penso che quest’anno il futsal femminile ci sia un po’ di più – sorride. – E’ una sensazione bellissima, era uno spazio che meritavamo già da tempo e raggiungerlo è stato un sogno che si avvera”.
Per chi approda oggi in Serie A, tutto questo potrebbe sembrare scontato, ma non è così per Pomposelli che, oltre a sognarlo, ha sempre fatto il massimo perché il cambiamento fosse possibile, tra Be Brave (tour e libro illustrato), Be Brave Ragazze, campagne come “Non è da maschio” per Inspiring Girls e Progetto Scuole con l’Audace Verona: una serie di iniziative sociali che in passato le sono valse anche il Premio Nazionale Carriera Esemplare “Gaetano Scirea”.

“In cosa vorrei essere esemplare?
Nell’essere un esempio positivo per le persone che credono in me, nel trasmettere la mia passione per questo sport, nell’impegno che porto avanti a 360° nel futsal, nel mettermi sempre a disposizione dei contesti in cui mi trovo qualsiasi essi siano. In questo, a mia volta, sono stata ispirata: da mia madre che mi ha sempre sostenuta e spronata ad essere me stessa e a migliorarmi, e da tutte quelle persone che hanno lasciato un segno visibile nei cambiamenti positivi del mondo. Vorrei che quel che faccio lasciasse traccia nel tempo, anche al di fuori del campo”.
Forse non se ne rende ancora conto, ma è esattamente quello che sta facendo insegnando alle ragazze che si avvicinano al futsal il valore dell’autodeterminazione.
“Non so che mondo troveranno loro quando avranno la mia età, ma posso dirti quello che vorrei per loro, che poi è quello che la mia generazione non ha avuto o ha iniziato ad avere quando era già tardi. Un Mondiale ufficiale, per esempio, il rispetto salariale, un contesto che permetta loro di essere riconosciute come professioniste, parità di genere. Essere calciatrice dovrà essere un lavoro vero, non un hobby da coltivare insieme a tanti altri. E poi vorrei che si riuscisse a mantenere in Serie A quello spirito di tanti anni fa, in cui c’era ancora poesia. La voglia di sognare al pari di quella di vincere a tutti i costi. Che poi è quello che ci fa innamorare di questo sport. Quella magia che potrebbe perdersi, ma che non deve farlo mai. Che mi è stata insegnata da giocatrici come Francesca Pastore, Teana Tittoni, Francesca Cancellieri. Potrei nominarne tante altre. Sono state loro, a quattordici anni, a farmi capire che potevo e dovevo essere il futuro di questo sport e io l’ho sempre sentita come una forte responsabilità, che ho cercato di portare avanti tutti i giorni, con la stessa passione di quando ho iniziato”.

Foto copertina: Divisione Calcio a 5
Foto: Audace Wave (Federica Arca)

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