Serie A

L’Infinity chiude la stagione col Villaguardia, Natasha Barban: “Dispiace che sia già finita”

Una tripletta per la sorella Melissa, rimasta in Veneto a causa di un piccolo problema alla caviglia, e un’altra bella prestazione, singola e collettiva. Così Natasha Barban manda in archivio anche la penultima giornata di campionato giocata in casa del Bagnolo.
“Per chi sono i gol? Per la Mely, come sempre. Quando sono rientrata nello spogliatoio, ho trovato tanti suoi messaggi: principalmente complimenti, ma – sorride – non è mancato qualche rimprovero su qualcosa che avrei potuto fare diversamente in campo”.

Ancora 40’ per la ricerca della perfezione, poi giù il sipario sulla stagione di un’Infinity Futsal Academy che avrebbe meritato sicuramente di più.
“Vivo questo momento con un bel po’ di tristezza. La fine mi coglie sempre impreparata: avrei voluto altre domeniche con l’ansia pre-partita e altre settimane scandite dagli allenamenti. Da mesi, tutto gira intorno al futsal e sarà strano doversi riabituare, ma la colpa è nostra perché avremmo dovuto svegliarci prima. Cosa mi mancherà di più? Il terzo tempo nello spogliatoio: chi dimentica qualsiasi cosa in campo o segna, porta sempre da mangiare. 20’ tutti per noi, vissuti sì nelle 4 mura di uno spogliatoio, ma senza parlare di calcio a 5. Lì si è creato tanto gruppo. Se questa settimana tocca a me pagare pegno? No, la lista d’attesa è ancora lunga… Siamo una squadra di sbadate – ride -. Peccato che un ambiente così sereno non possa andare a giocarsi i playoff, ma abbiamo imparato tutto ciò che ci servirà in futuro. Ringrazio tutte e soprattutto le nuove: Carollo e Verdù, ad esempio, hanno messo a disposizione la loro esperienza e mi hanno dispensato tanti consigli. Mi sento sinceramente molto cresciuta, in primis a livello di consapevolezza nelle mie capacità. Ero partita con l’obiettivo di migliorare da questo punto di vista e ora posso dire di avercela fatta”.

È col sorriso sulle labbra, quindi, che Natasha Barban si avvicina all’ultima gara col Villaguardia.
“Vorrei che fosse una partita piena di emozioni, tanto per noi che per il pubblico. Mi piacerebbe una chiusura divertente, capace di immortalare un momento di felicità e di cancellare i pensieri che possono esserci stati. Ecco, dovrà essere una di quelle immagini che – quando ti tornano in mente – non vedi l’ora che sia già il momento di tornare in campo per la nuova stagione”.

Foto: Carlo Silvestri

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