Tante conferme da parte della vecchia guardia e altrettanti sì da alcuni dei migliori profili giovanili. Il futsalmercato dell’Audace Verona ha seguito una strategia di valorizzazione ben precisa, condivisa a pieno da Benedetta De Angelis.
“Penso sia stato giusto muoversi così, soprattutto in un anno in cui il campionato ha preso una piega particolare e si presenta molto schiacciato verso l’alto, ancor di più rispetto al passato. Questo fa sì che le squadre di media o bassa fascia se la giochino più facilmente per navigare in acque sicure, ma – sottolinea – non è un buon segnale: quando sono arrivata nel futsal, 10 stagioni fa, c’erano risultati con scarti ampissimi e non vorrei che si tornasse a qualcosa di simile, perché lo spettacolo ne risentirebbe in modo negativo. La storia di questa stagione, ad esempio, mi sembra più o meno scritta, ben venga allora la nostra filosofia: investire su quei talenti che grazie al lavoro di Maddalena Oldrizzi, Marta Zanetti e Arianna Pomposelli sono riusciti ad emergere, è sicuramente un ottimo investimento a lungo termine. Di contro, però, è chiaro che nell’immediato ci sia la sensazione di aver perso qualcosa”.
Sarà anche compito di De Angelis, che nel frattempo è stata nominata vice-capitano delle rossonere, contribuire al processo di maturazione dei tanti diamanti grezzi a disposizione di mister Corte. Giocatrici baciate dalla fortuna se si pensa che per loro, da ieri, c’è anche la certezza di un Mondiale da raggiungere nel vicino 2025.
“L’aspetto più difficile è trasmettere l’importanza di quello che si sta facendo: far respirare aria di semi-professionismo, far vedere loro l’occasione che si presenta. È vero che la motivazione è interna, ma anche quella esterna data dall’ufficialità di una competizione del genere aiuterà ad alzare l’asticella: è u obiettivo incredibile per cui lavorare. Spero che questa opportunità venga colta non solo dalle giocatrici che sono nell’età per farlo, ma anche dalle istituzioni per dare finalmente alla Nazionale femminile la visibilità che merita. Per quando riguarda il ruolo di vice – aggiunge – credo che faccia parte di un percorso coerente: così come Püttow, ora capitano, è arrivata all’Audace quando era quasi sconosciuta a livello nazionale e ha dato il suo apporto per portarla in alto, così anche io ho scelto i colori rossoneri in A2 e con questa maglia ho risalito la china. Per me è fonte di orgoglio e penso di aver meritato il ruolo, ma – sorride – l’ultima parola spetterà alle mie compagne a fine stagione”.
Ma adesso siamo soltanto all’inizio. Domenica scorsa il campionato è partito con una sconfitta contenuta contro il Città di Falconara e nella prossima c’è invece il duro confronto in casa delle super-campionesse del Bitonto, tornate a pieno regime con i rientri di Lù e socie dall’Argentina.
“Nella prima giornata ci sono stati diversi aspetti positivi da considerare, sia a livello offensivo che difensivo, e da quelli dobbiamo ripartire. Magari non proprio in Puglia – scherza – contro una formazione che seppur rimaneggiata ha imposto al Pelletterie lo score più largo dei primi 40’, ma contro il Lamezia sicuramente sì. Diciamo che sarà un bell’assaggio di Serie A, soprattutto per le piccole che si affacciano ora alla categoria: giocare contro chi ha vinto tutto deve essere uno stimolo per riuscire a trasformare le nostre debolezze in punti di forza. Cosa auguro loro? Leggerezza, che detto da me – ride – è una contraddizione in termini: costanza e serietà sono fondamentali, ma quella scintilla va sempre preservata”.
Foto: Federica Arca (Audace Wave)