Futsal

La Calabria dei miracoli: tutti pazzi per El Loco Mardente

Mardente

Prima ha appassionato una regione intera raccontando le gesta del Catanzaro volato in B e poi ha messo le ali alla Rappresentativa Calabria, in veste di guida tanto tecnica quanto emotiva. Gianluigi “Gigi” Mardente – o El Loco, se preferite – l’ha fatto di nuovo, perché quella semifinale raggiunta nella 59esima edizione del Torneo delle Regioni non è certamente paragonabile alla vittoria del Mondiale di Beach Soccer, ma parte dalle stesse basi: un gruppo con meno esperienza degli altri, gioca col cuore e arriva dove nessuno si sarebbe aspettato.
“Siamo partiti per tornare due giorni dopo appena – sorride ma non scherza Mardente –. Ci siamo visti poche volte e in grosse difficoltà numeriche, tanto da non avere il numero minimo per un’amichevole tra noi a fine allenamento. All’ultimo momento, c’è stata anche la defezione di Giovarruscio, a causa di un problema fisico che fortunatamente non le ha compromesso la partecipazione agli imminenti playoff, e siamo stati costretti ad un’altra convocazione di emergenza, dalla domenica al lunedì”.

Ma fare della necessità una virtù è un’arte che Mardente conosce bene.
“Avendo un portiere fuori categoria come Dragan, ci siamo concentrati su una difesa alla Trapattoni e una fase di possesso che coinvolgesse spesso anche l’estremo difensore. Il risultato? 4-5 gol li ha fatti lei e altri 6-7 sono arrivi dai suoi assist, lanci diretti – preferibilmente sulla testa di Porpiglia per far valere i suoi centimetri – o tap in sotto porta. Bene anche Folino e Bianco, il resto è stato tutto cuore, anima e Mardente style”.
E ora la domanda delle domande: cos’è il Mardente Style? Premesso che l’unico modo per comprenderlo realmente sarebbe viverlo, potremmo definirlo un modo di allenare sui generis basato sulla capacità di unire diverse personalità attorno ad un elemento catalizzatore capace di spalancarti davanti agli occhi possibilità mai viste prima. E, come sempre accade nella sua vita sportiva di Gigi (dal Beach al futsal), anche stavolta la scintilla è partita da una canzone: Tango, di Tananai.

“Su quelle note ho costruito una storia – ci spiega – su quanto fosse importante vivere il momento, quel non sapere cosa sarebbe successo. Non sapevamo se avremmo vinto o meno e questo creava tensione, tristezza in un certo senso. Ma io h fatto capire loro che era proprio quella la parte più bella: è come quando ci si innamora e non si sa se si è ricambiati o meno. Quando lo saprai, in qualche modo, sarà tutto finito. Andrà a scemare. Invece il dubbio è bellissimo, ci fa sentire più vivi che mai e forse neanche ce ne accorgiamo. Quel dubbio è un obiettivo che ti accendo un fuoco dentro. Morale della favola? È diventato il nostro motto. “Vinciamo? Non lo so”. Una ragazza me lo ha fatto scrivere su un foglio e ora se lo tatuerà”.
Breve e incredibile. Questa è stata l’esperienza del TdR che ha sancito il ritorno in panchina di Mardente. Ma ora cosa ci sarà?
“Magari nulla o magari – sorride – mi ritroverete ad allenare oltreoceano”. Tutto è possibile con El Loco.

El Loco che attende con serenità i risultati delle altre Rappresentative

 

To Top