Serie B

Noemi Cucurachi ringrazia Caprarica: “In paese si parla solo del Levante”

Una sconfitta esemplare. Può sembrare un ossimoro, ma è esattamente quel che è stato. Il Levante Caprarica esce senza punti da casa della capolista Virtus Cap San Michele (anche prossima finalista di Coppa Italia), ma non ha assolutamente nulla da rimproverarsi.
“Come ho detto a tutte le mie compagne – esordisce Noemi Cucurachi – sono certa che se ne fosse entrata una, poi ne sarebbero entrate 100. Sapevamo di dover affrontare una squadra ben messa in campo e che ha avuto una marcia in più nel prendersi tutto senza lasciare punti alle altre, ma – a differenza delle ultime uscite in cui avevamo un po’ tremato – abbiamo lavorato bene in settimana e poi abbiamo riportato quell’impegno in partita. Ripeto: se fosse arrivato un gol nei minuti iniziali, non so poi come sarebbe andata. Forse ci è mancato un pizzico di fortuna, ma anche la buona sorte va costruita”.
Quel che è stato assolutamente spontaneo – invece – è l’amore nato attorno a questa squadra. E per Cucurachi, unica caprarese doc del gruppo, questa è forse la più bella vittoria del Levante.
“Domenica mattina sono uscita con la macchina e sono arrivata nei pressi di una piazza in cui giocavo da bambina e in cui erano radunati un po’ di ragazzi attorno ad un pallone. Allora ho abbassato al finestrino e ho detto loro che li avrei voluti tutti al campo nel pomeriggio, e più tardi li ho visti davvero. Amici, ma anche semplici conoscenti: tutti ci sostengono. Ogni tanto passa qualcuno che urla “Forza Levante” senza che ce ne sia reale motivo – sorride -. La verità è che noi proviamo a pensare ad altro, ma poi è sempre di questa squadra che torniamo a parlare. O conosci il Levante o non dici nulla, ma ti assicuro che ormai è l’argomento principale in paese”.

Una storia d’amore più unica che rara. Eppure Cucurachi ricorda qualcosa di simile.
“Quel che sta accadendo mi riporta a quando ero molto piccola e sentivo sempre parlare del Ca.p.pa Team, una squadra che si era radicata nel territorio e aveva raccolto attorno a sé tutta la gente del posto con un affetto senza precedenti. Di chi era quella squadra? Del papà di Pier Paolo Morello, il nostro presidente”.
La storia che si ripete, se possibile con ancora più forza. E ora c’è anche il giovane Nicolò, fratello più piccolo del massimo dirigente giallonero, che potrebbe seguire le orme di famiglia. Per il momento, non si perde una partita e sarà senz’altro presente domenica in casa contro la Soccer Altamura.
“Ora la classifica dice che siamo ai playout, ma c’è fiducia. Abbiamo ancora 3 scontri diretti da affrontare nelle ultime 5 gare e non possiamo sbagliare: è tutto nelle nostre mani, dobbiamo lavorare bene e lottare fino all’ultima partita”.
Nessuna paura delle responsabilità per la classe 2003 che per mezza stagione, in pratica fino al rientro di Martina Pampo, è stata il capitano delle giallonere.
“Per me quella fascia è sempre stata sua perché anche da fuori ha continuato a darci tutta la carica possibile. Ora pensiamo solo ad un bel finale di stagione e a costruire una bella salvezza per tutta Caprarica”.

 

To Top