Serie B

Levante Caprarica, Martina Pampo e la gara col Noci: “Come se fosse una finale”

Pampo

Prima parte di stagione condizionata dagli infortuni, seconda da protagonista a mettere in pratica il motto ormai noto del Levante Caprarica: “sguardo fiero e cuore in campo”. Martina Pampo rispecchia perfettamente queste parole, come simbolo di abnegazione e coraggio. C’è solo un problema: meglio non farglielo notare o darà partita vinta alla timidezza.
“Quando la squadra ha deciso che sarei stata io il capitano, durante un campionato di Serie C, non ero assolutamente d’accordo. Non mi piacciono i riflettori – sorride – ma quando ho capito che quel che faccio potrebbe essere d’esempio dentro e fuori dal campo, allora mi sono messa a completa disposizione della squadra. Che giocatrice sono? Un po’ rompiscatole perché sono del parere che se devi intraprendere un percorso simile devi esserci al 110% con la testa e al 100% con il fisico, ma sono anche la prima che cerca di mettere in pratica quel che chiede alle sue compagne. Per quanto mi riguarda mi allenerei in doppia e tripla anche sette giorni su sette, perché questa è una famiglia e alla famiglia si deve tutto. Onestamente, rifarei tutto. Non una, ma altre mille volte”.

È per il Levante, infatti, che ha ridotto i tempi di recupero da 30 a 15 giorni dopo uno strappo rimediato contro il Reggio Sporting Club, subito dopo essere rientrata dopo lo stop causato dalla frattura scomposta di radio e ulna. È per il Levante che ora lotta accanto ad ognuna delle giallonere nell’anno più affascinante e complicato.
“Siamo una matricola e ci sta che alcune gare siano state più difficili di altre: a volte siamo cadute, ma altre volte siamo riuscite a dare risposte a chi probabilmente ci aveva sottovalutate. A prescindere dal risultato, sappiamo quali sono i nostri obiettivi e siamo anche consapevoli del fatto che la parte più importante arriva ora”.
Noci alle porte, poi altri due scontri diretti (Team Scaletta e Reggio Sporting Club) e nel mezzo un derby col Città di Taranto per pensare in grande.
“Non sarebbe male un’impresa proprio ora, farebbe bene sia alla squadra che alle singole giocatrici. Rimane,  però, che anche domenica col Noci ci sarà bisogno di una grande prestazione: non siamo le stesse formazioni dell’andata e in più lottiamo ancora entrambe per la salvezza, quindi sarà praticamente una finale. Guardando nella nostra zona di classifica – continua Pampo – il Reggio è leggermente sotto (con un ricorso in attesa di delibera del Giudice Sportivo) e il Ragusa ha scontri diretti, esattamente come noi: più o meno siamo tutte lì, ma per prima cosa dobbiamo pensare a fare bene noi, il resto verrà in secondo piano. Tra poco ci sarà tempo per riposarci, ora però serve il massimo contributo da parte di tutte”.

 

To Top