Serie B

Capitan Maria Difonzo alla Soccer Altamura: “Ora dobbiamo osare”

Difonzo

Dal pari col Noci alla riscossa col Team Scaletta. Durante la pausa del girone D, capitan Maria Difonzo ha riflettuto a lungo, concludendo che “più che archiviare, dobbiamo imparare da quel che è stato. Anche se si tratta di un risultato che ci ha lasciato tanta amarezza. Il Noci ha fatto la partita che doveva in ottica salvezza, mentre noi abbiamo sbagliato approccio, ma ora l’abbiamo capito: se abbassi la guardia, ti rendi vulnerabile. Col Team Scaletta non faremo lo stesso errore: i pronostici si confermano in campo e riuscirci non è mai facile, neanche contro le squadre che non partono favorite”.

Dopo 10 anni alla Soccer Altamura, tra regionale e Nazionale, Di Fonzo – a soli 24 anni – è diventata una giocatrice con un’esperienza che poche sue coetanee possono vantare.
“Ho avuto la fortuna di militare  in C quando era ancora fortemente competitiva, si prendevano bastonate ma si imparava di più – sorride -. Poi ho avuto attorno a me sempre giocatrici più grandi che sono state d’esempio e un presidente, Dinardo, che crede fortemente nei giovani e mi ha dato la possibilità di farmi le ossa in campo, e non solo in allenamento, fattore che mi ha permesso di crescere in fretta. Onestamente – continua – non pensavo che un giorno avrei disputato anche un campionato di A2. Altamura è una piccola realtà, ma – tra sacrifici del presidente, interesse degli sponsor e innesti giusti al momento giusto – tutto è diventato possibile. Ora abbiamo una consapevolezza diversa, siamo fiere di quel che siamo diventate”.

E ancor più fiera va di quella fascia che ha al braccio da 7 anni.
“È stata Angela Perrucci, ex capitano della Soccer Altamura poi passata al Molfetta, a donarmela e ci sono i nostri numeri disegnati su. Non ero tra le veterane, non sarebbe spettata a me, eppure mi ha scelta, accompagnando con una bella lettera il passaggio di consegne. Cosa ho imparato da lei? A tenere saldo lo spogliatoio, questa è una delle cose che ha fatto meglio e spero di essere stata alla sua altezza in tutti questi anni”.
Anni in cui non ha mai smesso di apprendere.
“Anche la scorsa stagione, in un girone tostissimo e con tante sconfitte, credo sia stato il modo migliore – non il peggiore – per farci maturare a livello di squadra. Forse un battesimo di fuoco fin troppo duro, ma di sicuro funzionale perché oggi abbiamo tirato fuori quel coraggio che da matricola non avevamo”.
E chi ha coraggio, inevitabilmente osa.
“Se credo nei playoff? Cavolo, sì – ride Difonzo -. L’obiettivo salvezza ci sta stretto. Guardo l’intera squadra e penso che questa società possa finalmente permettersi qualcosa in più, perché sta dimostrando di meritarlo”.

 

 

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