Serie C

Lorena Turetta all’Infinity: “Una famiglia, più che una squadra”

lorena turetta

“Infinity” come  come la forza che le ha portate in Final Four, “infinity” come la corsa di Lorena Turetta che – con 39 primavere alle spalle – riesce ancora ad andare più veloce di tutte assicurando il solito apporto fatto sì di quantità, ma anche di tanta qualità. Ed è così che, giorno dopo giorno, la corazzata veneta si è fatta strada prima in Coppa regionale, poi in campionato con la conquista per nulla scontata della Serie A2 ed infine nella fase nazionale di Coppa Italia, che la vedrà tra le magnifiche 4 grazie al doppio ko inflitto al Futsal Prandone.
“Una delle avversarie mi ha chiesto cosa prendessi per correre così a lungo”, scherza la numero 11. “Metto in campo tutto quel che posso perché a questa società devo moltissimo. Il mister ci aveva chiesto una vittoria come regalo di compleanno e noi l’abbiamo accontentata, ma il segreto è stato fare tutto un passo alla volta. Ogni gara è stata davvero una finale per noi”.

Il miglior modo per prepararsi alle date cerchiate in rosso sul calendario: 30 aprile/1°maggio.
“Poter partecipare a questa competizione ci dà tanti stimoli – ammette Lorena – ma cerchiamo di rimanere sempre con i piedi per terra. Non penso mai più di tanto al futuro, le cose possono cambiare da un momento all’altro, preferisco piuttosto concentrarmi su quello che stiamo vivendo. Quando siamo partite, ci siamo sicuramente poste l’obiettivo di far bene: divertimento, amalgama e, di conseguenza risultati, hanno fatto il resto, tanto che un po’ alla volta ci siamo ritrovate a scrivere una favola bellissima e piena di sorprese. Una di quelle che vorresti non finissero mai. Al termine di una stagione si arriva sempre un po’ stanchi e desiderosi di riposo, ma in questo caso è il contrario: abbiamo ancora tanta voglia di ritrovarci all’allenamento e di continuare a sognare”.

Se fossimo a Barcellona, oserei dire “més que un club”. Perché tra Turetta e l’Infinity Futsal Academy c’è un legame che va ben oltre il (già fortissimo) concetto di squadra.
“C’è stato un evento imprevisto di recente nella mia vita privata e ho riscoperto una famiglia dalla quale non vorrei mai staccarmi. Mister Marta e la preparatrice Monacita Lombardi ci coccolano, e poi c’è un gruppo di compagne con il mio stesso identico DNA: sono umili, lottano sempre e non si arrendono per nessun motivo. Non ci siamo mai permesse di sottovalutare un’avversaria, ma l’abbiamo affrontata con la tranquillità di chi ha un pensiero positivo verso ciò che potrà essere. La mente fa tantissimo, così come riuscire a vedere quel che hai davanti dalla giusta prospettiva”.
Quali sono, allora, le sensazioni sulla Final Four?
“Se centriamo il triplete mi ritiro – ride la calcettista. – Scherzi a parte, ci alleneremo al massimo per cercare di arrivare fino in fondo perché possiamo giocarcela”. E rendere la favola davvero infinita.

Foto: Luca Marazzato

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