Calcio

Donne nel maschile: qualche discriminazione, tanti successi

carolina morace

Stephanie Labbe è un portiere canadese che gioca in una squadra maschile. Tra i pali si sente al sicuro, i compagni si fidano di lei e lo fa anche il suo mister che un bel giorno decide di convocarla per la sua prima partita ufficiale. Dopo la vittoria della medaglia di bronzo con il Canada ai Giochi Olimpici di Rio, Stephanie è pronta ad iniziare una nuova avventura ma non ha fatto i conti con la “Premier Development League” , che pone il veto assoluto avanzando un “limite di genere”.
“Pur comprendendo parzialmente, trovo questa posizione inquietante – ha risposto Stephanie in un post. – Che sia per me o per qualsiasi ragazza che un giorno vorrà seguire le mie orme, io mi unirò alla sua lotta perché a nessuno dovrebbe essere negata un’opportunità per questo. Ma sentirsi dire no, non è la fine. Significa solo che dobbiamo trovare una deviazione: o lasciamo che siano gli altri a dire quale strada possiamo o non possiamo prendere, oppure ne troviamo una nuova da soli”.

CAROLINA JARAMILLO – Un esempio di coraggio, imitato con successo da Carolina Jaramillo, prima donna a far parte di una squadra di calcio maschile di indoor soccer: l’Atletico Baja, nella Major Arena Soccer League. La notizia però ha suscitato reazioni contrastanti. “Alcuni dicono che non è giusto, altri mi sostengono. Ma per me si tratta di una sfida”, è stato il secco commento della giocatrice.

AEM LLEIDA – Scommessa vinta in toto dall’Aem LLeida, unica società calcistica spagnola che ha deciso di iscrivere una squadra juniores femminile in un campionato maschile. Com’è andata a finire? Una sola sconfitta, 4 pareggi e 21 vittorie: praticamente un trionfo per le campionesse di Dani Rodrigo, che hanno scansato col sorriso qualche insulto di troppo, piovuto da avversari poco sportivi o spettatori poco educati.

FRANCESCA AVANZO – In Italia è invece Francesca Avanzo ad aver avviato una piccola rivoluzione, che per il momento – però – rimane confinata solo a livello amatoriale. Nel 2013, la bellunese educatrice nella Comunità Villa San Francesco è stata infatti la prima donna a giocare un campionato CSI con una squadra maschile, la Stella Azzurra. Ma la sua non è stata una battaglia contro le discriminazioni. “Sentivo di condividere i valori e i principi che muovono Villa San Francesco”, ha dichiarato riferendosi al fatto che nella Stella Azzurra giocano numerosi ragazzi meno fortunati, assistiti ogni giorno dall’ente di cui Francesca fa parte. Una filosofia subito abbracciata anche dal presidente del CSi di Belluno, Diario Da Magro. “Scopo dello sport è divertirsi e non vediamo perchè maschi e femmine non possano farlo giocando insieme”.

CAROLINA MORACE – Ma se dal campo passiamo alla panchina, il nome che ci viene subito in mente è quello di Carolina Morace, prima donna ad allenare una squadra di calcio professionistica maschile, la Viterbese di Gaucci (allora in C1). Il Times fece appena in tempo a scrivere che “era per il calcio femminile quello che ha rappresentato Michael Jordan nel basket” che Morace rassegnò le dimissioni, dopo un successo contro il Marsala e una sconfitta con il Crotone. Divergenze caratteriali con patron Guacci portarono ad un rapido divorzio. “Non è finita perchè sono una donna. Se un presidente mi deve dire chi deve giocare, io non lo accetto”. Ma Carolina Morace – prima donna ad essere inserita nella Hall of Fame del calcio italiano – ha preso altrove le sue importanti rivincite: dal 2000 al 2005 è stata il C.T. della Nazionale di calcio femminile, nel 2009 è stata nominata C.T. della Nazionale di calcio femminile del Canada (con cui ha vinto la CONCACAF Women’s Gold Cup nel 2010) e nel 2016 è diventata allenatrice della Nazionale di calcio femminile di Trinidad e Tobago, oltre che direttore tecnico di tutte le selezioni giovanili femminili della Federcalcio locale. Di Selma Al-Majidi, infine, vi abbiamo parlato qui. Com’era – quindi – quella storia del “sesso forte”?

AFP PHOTO / JOHN MACDOUGALL (Photo credit should read JOHN MACDOUGALL/AFP/Getty Images)

Foto copertina: EPA/Thomas Eisenhuth

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

To Top