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Dorothea Wierer: “Un’impresa che mi ricorderò a lungo”

Gli occhi sono di ghiaccio, come a dire che tra Lei e la neve ci sia una simbiosi genetica. Di ghiaccio a sottolineare quella freddezza necessaria a mandare i colpi in sagoma. Ragazza forte, decisa ma anche sorridente. Abbiamo incontrato Dorothea Wierer reduce dal secondo posto ottenuto nella prova di Coppa del Mondo di biathlon ad Oberhof dove è stata protagonista di una autentica rimonta. Il biathlon è una disciplina olimpica nella quale i partecipanti competono in due specialità: il tiro a segno con la carabina e lo sci di fondo. Un’attività che ha portato Dorothea a vincere nel 2008 la medaglia d’oro ai Mondiali giovanili, ed a essere la prima italiana ad aver portato a casa il prestigioso riconoscimento

1. Dorothea il tuo secondo posto ottenuto con una rimonta dal 16° posto ha un sapore di rivalsa. Come giudichi, a mente fredda, la gara?

E’ stata una grande gara, mi sentivo bene sugli sci e al poligono ho fatto un 20 su 20. Rimontare 14 posizioni e chiudere al 2 posto davanti ad un pubblico così caloroso è stata una impresa che mi ricorderò a lungo.

2. E’ il tuo secondo podio e ci avviciniamo alle Olimpiadi. Come vedi il tuo stato di forma?

Direi in crescita. Ho fatto una scelta diversa quest’anno e per la prima volta sono stata a casa da Natale a Capodanno rinunciando all’evento di Shalke. Mi è servito per ricaricare le batterie dopo che in dicembre avevo avuto 3, 4 ricadute di influenza ed ero senza energie.

3. Ci sono alcune avversarie, come la slovacca Kuzmina, che sembrano irraggiungibili. Pensi che ci sia qualcosa ancora da poter migliorare nella tua preparazione alla gara?

Devo cercare di migliorare la forma sia sugli sci che al poligono, in gara cerco sempre di dare tutto quello che ho. Se la forma continua a crescere posso pensare di stare con le prime e magari anche di batterle.

4. Adesso sei al 4° posto della classifica di Coppa del Mondo. Qual è il tuo obiettivo?

Step by step, mi concentro su ogni gara, cerco di dare sempre il massimo e poi alla fine vedremo dove sarò.

5. Ultimamente, grazie a questi bellissimi risultati, è aumentata l’attenzione anche verso il biathlon. Pensi che sia solo l’onda lunga intorno all’Olimpiade o forse qualcosa si sta muovendo in Italia verso sport ancora poco blasonati?

Con i nostri risultati e con quelli dei maschi possiamo far aumentare il seguito anche in Italia. Ci rendiamo conto che il biathlon è in crescita anche perché è molto spettacolare, fino all’ultimo la gara non è mai decisa. Ci vuole ancora un po’ per raggiungere l’entusiasmo che per esempio abbiamo trovato in Francia e in Germania. Tanto tifo per tutti gli atleti in gara.

6. Nel vederti concentrata al tiro, anche se stanca, molti si chiedono quale sia il segreto per raggiungere la giusta concentrazione. Ci vuoi dire cosa ti passa in testa in quei momenti così delicati dove conta anche il tempo?

E’ una combinazione di mente e fisico, io cerco sempre di avere la mente sgombra e di essere molto concentrata in gara.

7. Come è nato invece l’amore e la passione per questa specialità?

Essendo di Rasun, praticamente alle porte di Anterselva, è stato quasi automatico avvicinarsi al biathlon. Diciamo che è stato amore a prima vista.

8. Hai detto che smetterai con i Mondiali del 2020. Ancora sicura di questa “deadline” oppure i risultati dell’Olimpiade potranno farti cambiare idea?

Non mi pongo limiti. Se starò bene e i risultati continueranno ad arrivare deciderò cosa fare. Per ora sono felice di fare l’atleta e non penso alla fine della carriera.

9. Immaginando il tuo futuro… cosa vedi per te a fine carriera?

Non so ancora cosa farò da grande, potrei rimanere nell’ambiente, come anche fare tutt’altro. Ho ancora tempo per decidere il futuro.

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