Sport

Gli Animali da Regata

Ci sono appuntamenti nella vita, che non devi perdere.
Spesso sono casuali, non preparati o non precedentemente programmati, ma sono fondamentali. Potevi essere altrove ed invece sei lì, sei stanco, sei impreparato e distratto. Pensavi di andare a perdere del tempo, oppure ad annoiarti o a  litigare.
Invece la vita ti sorprende e ti conquista con un’inaspettata possibilità e trasforma, un semplice aggiornamento ufficiali di regata, in un’incontro tra vecchi e nuovi amici.
Ogni anno, in occasione dell’esame per diventare Ufficiali di Regata, un UdR formatore, viene a tenere un seminario di aggiornamento. Il seminario è propedeutico per l’esecuzione dell’esame, che quest anno è stato particolarmente complesso. Ma facciamo un passo in dietro.
Chi è un Ufficiale di Regata? L’arbitro delle regate di vela? Un giudice?
Gli ufficiali di regata sono degli animali strani. Si chiamano così quei figuri, che in una regata di vela si occupano della gestione della manifestazione in acqua e a terra.
Organizzare una regata non è semplice. Il percorso non è già fissato in acqua e le modalità di gestione dei regatanti è completamente diversa, rispetto ad uno sport che si pratica all’interno di uno stadio o di un palazzetto.
È come se in una partita di calcio, prima di dare il fischio d’inizio l’arbitro debba, ogni volta:
– disegnare le linee del campo nello stadio;
– calcolare gli angoli per il posizionamento dei corner (con relative bandierine) e delle porte;
– decidere dove vanno messe le panchine degli allenatori e le tribune per il pubblico;
– controllare se ci sono le condizioni minime perché la partita abbia inizio;
– far iniziare la partita;
– controllare che non ci siano occasioni di irregolarità in campo;
– se le condizioni meteo cambiano, decidere di accorciare o annullare la partita;
– far terminare la partita;
– curare e controllare la classifica;
– ricevere le proteste che i concorrenti si fanno fra di loro o le riparazioni che vogliono chiedere a voi;
– discutere le proteste o le riparazioni;
– ricontrollare il punteggio finale;
– presenziare alla premiazione.
Molte di queste dinamiche non esistono nello sport del calcio. Se entrate in uno stadio, il campo è già stato disegnato. Se non succedono cose straordinarie, le partite iniziano e terminano ad orari prefissati, ci sono pochi ritardi e sono generalmentente contenuti o prevedibili. Non sono ammesse proteste tra gli atleti. Il campo è disseminato da telecamere,  tutti vedono tutto, il punteggio è immediatamente chiaro e, quando il pubblico esce dallo stadio, tutti sanno quale squadra ha vinto.
Un arbitro di calcio non sarà mai perseguito penalmente, perché qualcuno dei suoi atleti si sia fatto male in campo, ma non sarà mai nemmeno ringraziato per aver spiegato ad un ragazzo, perché gli è stata data una penalità in campo.
Le regate sono un gioco strano, difficile da gestire e da comprendere. Anche la più semplice ha bisogno di un comitato organizzatore di parecchie persone preparate, che al posto di uscire in barca, si dedicano a lavorare per far in modo che altri possano gareggiare. Adesso sapete perché chiamo “strani animali”, i miei colleghi Ufficiali di Regata. Loro popolano la “Stranalandia” di Stefano Benni come i campi di regata di tutta Italia.
Portare a termine questo compito, non è facile. Bisogna essere molto scaltri, aggiornati ed esperti.
Bisogna aver passato una vita tra circoli e regate di buono o alto livello, aver conosciuto gran parte delle anime che popolano questo ambiente e aver navigato per anni su qualsiasi cosa galleggi con il sole, la pioggia, la tempesta e la mancanza di vento.
Pochi riescono a superare gli anni, gli scontri e la durezza della vita di mare. Quelli che ci riescono o diventano i demoni di loro stessi o superano talmente i propri limiti per diventare persone migliori.
Quando incontri il primo di questi, sai già che la tua giornata si prospetta pesante ed è altissima la probabilità di incazzature. Quando incontri la seconda categoria sai che sei stata fortunata, che oggi imparerai qualcosa.
Concludiamo con un augurio ai nuovi UdR della nostra zona.

Buon Vento
Daniela

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