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Non sai perdere un difetto grandissimo per molti, non per te.
Non sai perdere e te ne vanti anche, sei un pessimo elemento. Ammetti candidamente le tue colpe, ogni volta che potevi battere il tuo avversario e non hai dato il 110 %, ogni volta che non ti sei preparato abbastanza, ogni volta che … non riesci a fartene una ragione. Mai. È poi vero fino in fondo? Spesso sei sfinito al termine di un incontro, senza nemmeno la forza per alzarti, eppure riesci a congratularti con il cuore con il tuo avversario. Non c’è nulla che ti metta più in pace con te stesso della frase “era più forte, ci ho provato fino alla fine”.
Questi mesi passati al fianco della squadra ha cambiato il tuo modo di essere spettatore degli eventi sportivi, prima eri pronto a gridare contro quel giocatore che sembrava non impegnarsi, ora invece per prima cosa ti chiedi: “È al massimo della forma?” “Nasconde un qualche infortunio?”.
Guardare uno sport di squadra, cercando di pensare alla tattica è come andare all’opera e pretendere di comprendere tutto quello che il tenore canta, senza il libretto ad aiutarti.
Guardare una partita di football americano, senza conoscere il gameplan delle squadre è come guardare una partita di scacchi senza conoscerne l’esito. In effetti, gli scacchi e il football americano si somigliano talmente da farmi pensare alla definizione “scacchi di collisione”.
Il gioco che vedono gli spettatori in campo non è altro che la mossa che prepara quella successiva, l’anticipo di qualcosa che accadrà, sulla linea laterale la partita è sempre un paio di giochi più avanti.
C’è bisogno di studio, d’esperienza e di preparazione.
Ci sono allenatori, quelli veri, che arrivano a pianificare a tavolino intere sequenze di gioco al solo scopo di controllare la reazione della squadra avversaria. C’è qualcosa però che dalla linea laterale non puoi controllare. La capacità dei giocatori di eseguire il gameplan.
“They did not play the game we called”.
Li guardi giocare una gara diversa, schemi diversi da quelli che chiami e ti torna in mente una frase di Diego Armando Maradona: “quando la palla inizia a rotolare, quello che accade oltre la linea laterale non conta nulla”, vorresti fosse diverso in uno sport fatto di schemi e di strategia, ma su quel campo anche oggi i due palloni sembrano assomigliarsi troppo.
Hai gettato troppe ore, troppo cuore, troppe energie in questi mesi. Per te è un campionato iniziato sotto la canicola estiva, in un Luglio che ora sembra così lontano.
Anche in viaggio, lontano tantissimi chilometri, il pensiero corre alla squadra, alla preparazione per la partita, l’impegno a non tralasciare nessun particolare, per offrire ai ragazzi le maggiori possibilità di vittoria.

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