Redshirt S01E03

Siete alla vigilia della settimana che conduce al vostro esordio: “siete pronti?”… lo si è mai davvero?
Hai fatto tutto quello che potevi, forse qualcosa in più. Quest’impegno ti ha tolto le poche ore di sonno notturno che conservavi, quei ragazzi sono un pensiero ricorrente, vuoi che si sentano pronti.
Battersi fino alla fine e uscire dal campo con il cuore in pace perché ogni singolo atleta ha lasciato su quel rettangolo verde tutto quello che aveva, ogni energia, ogni secondo della loro vita passato a correre dietro ad una palla ovale che sia speso appieno, abbandonati alla loro passione.
Ti è capitato di guardare giocare le squadre rivali. Più talento, più pesanti, agili, atleti migliori probabilmente. Le loro sidelines sembrano brulicare di gente, maglie su maglie numerate, un viavai tra la panchina e il campo e poi ti volti a guardare il pugno di ragazzi abbastanza folli da indossare il casco e sfidare avversari sulla carta più forti.
Solo qualche mese fa nessuno avrebbe investito un centesimo su quei pochi ragazzi che si affannavano in un agosto troppo caldo sulla spiaggia, mentre i loro coetanei correvano dietro a qualche sono con un bikini troppo piccolo, loro correvano dietro ad una palla troppo grande.
Tu li vedevi i corvi appollaiati nell’ombra, le comari buone solo a criticare, quelli che li vogliono veder fallire per non dover giustificare il loro di fallimento. “But here we are”, con la determinazione di chi ha già vinto la sua battaglia, perché esiste, scende in campo e si batte.
La quantità di ore che stai investendo in questo progetto ti fa paura, ha tolto il tempo che dedicavi alle altre tue passioni, soffocandoti i giorni e un po’ le notti.
Li guardi battersi in allenamento dibattendosi e costringendo il loro corpo a esercizi che fino a qualche settimana fa erano solo nei loro incubi.