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Giocare al Sabato S01E06

Vien fuori che il ragazzo non è proprio felicissimo di venire a giocare nel Championship, è un po’ come scendere in Serie B e non riesci a biasimarlo più di tanto. Questo probabilmente sarà il suo ultimo contratto di alto livello, quello nel calcio che conta. Ha paura di perdere la nazionale. Noleggi un aereo privato e ti precipiti a Parma.
“Tra due anni, sarai considerato il profeta di una squadra capace di stupire il mondo”.
Ci credi davvero, non sono solo chiacchiere.
“Il Parma ti può portare fino ad un certo punto, da li in poi, hai bisogno di noi esattamente nella misura in cui noi, io… ho bisogno di te”.
Sfili il contratto dalla cartellina davanti a Federica, il tuo procuratore sta per dire qualcosa… lo zittisci con lo sguardo e t’allunghi verso agenda per sfilare una penna.
“Firma, mi ringrazierai dopo”.
A Marco Parolo, il Championship sta stretto, tu lo sapevi e se ne accorgono tutti solo dopo quindici minuti, quando va via in dribbling ad un avversario come se non fosse li, finta un passaggio in profondità e invece esplode un destro che s’insacca a fil di palo. Trenta metri di pure rabbia e classe.
Cambi perfino il modo di stare in campo della squadra, gli cuci addosso un 3-5-2, al ragazzo di Gallarate affidi l’apice offensivo di quel cuneo che compone il tuo centrocampo.
Salite in Premier League da vincitori del campionato, undici punti di vantaggio, 28 gol di Pavoletti. Faraoni ha collezionato 18 assist, la tua difesa è rimasta imbattuta per 16 giornate consecutive, Pinsoglio è eletto miglior portiere.
Avete eliminato in FA Cup, Southampton e Newcastle.
Quando il vostro pullman attraversa l’ingresso di Wembley e parcheggia sei il primo a scendere.
Ti guardi intorno, come da bambino, non è lo stesso stadio, ma porta lo stesso nome. Non si arriva qui per caso, calcio e duro lavoro, ecco come si stacca il biglietto per arrivare qui.
Metti gli scarpini e guidi i tuoi calciatori sul terreno di gioco, sparuti gruppi di tifosi sugli spalti, gli applausi, risuonano e rimbalzano sul cemento e sulla plastica dei seggiolini, un suono al quale non ti abituerai mai.

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